Una cometa è entrata nel nostro Sistema Solare, perché la stiamo tenendo d'occhio da un po'
Per anni K2 è stata la cometa più grande mai osservata: farà un passaggio "vicino" alla Terra prima di continuare il suo lungo viaggio verso il Sole
Da quando su Netflix è uscito Don’t look up, il film apocalittico con Leonardo di Caprio e Jennifer Lawrence sulla fine del mondo, le comete hanno assunto una cattiva nomea, finendo annoverate tra i possibili nemici della vita sulla Terra.
In realtà la possibilità che uno di questi oggetti cosmici colpisca il nostro pianeta è molto remota, ma nonostante questo le comete vengono costantemente monitorate, soprattutto se passano vicino alla Terra. Come sta succedendo a C/2017 K2 (PanSTARRS).
Una cometa da record
Una cometa enorme è entrata nella parte più interna del nostro Sistema Solare. Entro la metà del mese di luglio dovrebbe fare il suo passaggio più ravvicinato alla Terra. Sono le ultime tappe di un viaggio durato milioni di anni e diretto, probabilmente, verso il Sole,
Gli scienziati conoscono la cometa C/2017 K2 (PanSTARRS) – K2 per gli amici – da diversi anni: il telescopio Hubble l’ha osservata per la prima volta nel 2017, quando era la cometa attiva in entrata nel Sistema Solare più lontana mai vista. Questo record è stato battuto qualche anno dopo, nel 2021, quando dall’osservatorio di Cerro Todolo è stata scoperta la cometa Bernardinelli-Bernstein. K2 conserva però un dignitoso secondo posto.
In quel momento la cometa, che altro non è che una palla composta da gas congelati, roccia e polvere, si trovava a 1,5 miliardi di chilometri di distanza dal nostro Sole, persino più lontana di Saturno. Anche a quella distanza K2 si stava riscaldando e aveva sviluppato intorno a sé una nube di polvere e gas larga quasi 129mila chilometri.
Gli scienziati pensano che C/2017 K2 si sia formata nella Nube di Oort, un enorme insieme di oggetti ghiacciati, di forma sferica. Si trova molto oltre i pianeti più lontani del Sistema Solare, e ruota intorno alla nostra stella.
Il viaggio vicino alla Terra
La cometa ha percorso una distanza molto lunga, superando le orbite di Nettuno, Urano, Saturno e Giove prima di entrare nella fascia di asteroidi che separa il Sistema Solare interno da quello esterno. Ora si trova quindi nel nostro quartiere, se così vogliamo dire.
Il suo passaggio più vicino alla Terra è previsto per il 14 luglio, ma a questo punto è necessario fare un appunto: viene usato il termine vicino, ma in campo astronomico questa parola ha una portata diversa. K2 sarà infatti più lontana dalla Terra di Marte. Non proprio dietro l’angolo, quindi.
Il passaggio “ravvicinato” di C/2017 K2 sarà una buona opportunità per gli scienziati e per chiunque abbia un piccolo telescopio da giardino per studiarla. Ma soprattutto, per gli astronomi le comete sono uno strumento più unico che raro, perché portano con sé le impronte digitali di quello che era il nostro Sistema Solare quando si è formato, miliardi di anni fa.
Questo incontro da vicino con K2 permetterà anche di risolvere un dubbio che ha diviso gli scienziati che hanno studiato la cometa: le sue dimensioni. Secondo le osservazioni di Hubble K2 è larga tra i 18 e i 19 chilometri, ma per il telescopio CFHT (Canada Francia Hawaii) il suo nucleo è molto più grande: tra i 30 e i 160 chilometri.