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Comprare il Green Pass su Telegram: come funziona e cosa si rischia

Decine di migliaia di italiani si sono già iscritti ai gruppi Telegram per comprare un Green Pass Covid falso: sconti famiglia e retorica da truffatori mentre la piattaforma non fa nulla.

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green pass Fonte foto: Michele Ursi / Shutterstock

Bastano 100 euro e un profilo Telegram per avere un Green Pass Covid: sulla notissima app di chat proliferano, infatti, i gruppi pubblici e aperti a tutti all’interno dei quali vengono venduti i certificati falsi. Non ci vuole alcuna conoscenza tecnica: apparentemente basterebbe pagare e gli amministratori farebbero tutto il lavoro sporco. Ma ne sconsigliamo l’utilizzo perché è contrario alle normative di sicurezza vigenti e il richio concreto che si corre è molto alto.

Telegram è già stata allertata e sta monitorando la situazione, ma non sta evidentemente facendo abbastanza: noi ci abbiamo messo pochi minuti per trovare il primo gruppo vendita Green Pass. Si tratta di un gruppo che ha 95 mila iscritti, ma ce ne sono altri con ancor più membri e, inoltre, va anche considerato che chi ha già comprato il Green Pass di solito esce dal gruppo prima possibile. Molti gruppi, poi non sono altro che collettori per un gruppo principale: hanno un solo post, con il link al gruppo più grande. In questo modo chi gestisce il gruppo principale si assicura la massima visibilità.

Gruppi Green Pass falsi: come funzionano

Il funzionamento di questi gruppi è molto semplice: dopo essersi iscritti si leggono le “regole“, cioè si apprende il metodo per comprare un certificato Green Pass falso.

Gli amministratori chiedono una foto di carta d’identità e tessera sanitaria, oltre al versamento di 100 euro per il Green Pass digitale, 120 per quello cartaceo. Sono previsti persino “sconti famiglia“: per quattro membri il costo totale è di 300 (digitale) o 350 (cartaceo).

I pagamenti avvengono in vari modi:

  • Paypal
  • PostePay
  • Carta di credito
  • Bonifico
  • Buoni Amazon
  • Buoni Zalando
  • Buoni PaySafeCard
  • Bitcoin
  • Ethereum

Nel gruppo si specifica che si tratta di Green Pass 100% originali e che funzionano quando vengono controllati con VerificaC19, l’app ufficiale del Governo per verificare se il Green Pass è valido. Si dice addirittura che non è vero che si tratta di pass falsi: sono “gli altri” a vendere documenti falsi.

La classica retorica del truffatore, quindi, applicata al Green Pass e veicolata tramite Telegram.

Green Pass falso: cosa si rischia

Va subito chiarito una cosa: comprare un Green Pass è una truffa, cioè un reato penale. O, al limite, una tentata truffa visto che non è assolutamente detto che quanto promettano gli amministratori di questi gruppi sia poi così vero: l’utente lo scoprirebbe solo dopo aver pagato, al primo controllo del Green Pass.

Poi c’è un enorme problema di privacy: per ottenere il certificato falso è necessario fornire carta di identità e tessera sanitaria (che include al suo interno il codice fiscale). Qualunque truffatore abbastanza smaliziato può usare questi dati per sottrarci dei soldi in ogni modo possibile. Uno su tutti: usandoli per attivare dei contratti a nostro nome.

Tali dati, poi, saranno probabilmente rivenduti ad altri truffatori che li useranno per scopi analoghi.

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