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SCIENZA

Al confine estremo della nostra galassia è apparsa lei

Un gruppo di scienziati americani è stato in grado di individuare il confine più estremo della Via Lattea con una stella lontanissima

La stella più lontana della Via Lattea Fonte foto: NASA, ESA, A. Feild

Definire con certezza i confini dell’Universo non è affatto semplice, neanche quando si tratta di approfondire la galassia a cui appartiene il nostro sistema solare. La Via Lattea è da sempre al centro delle attenzioni degli astronomi, ancora di più negli ultimi giorni, dopo che è stata individuata con precisione la stella più lontana mai osservata.

Oltre un milione di anni luce: è questa la distanza a cui bisogna fare riferimento per capire in che posizione si trova l’oggetto celeste, nello specifico a metà dalla galassia di Andromeda per avere un’idea più chiara. Non è ovviamente una stella solitaria, fa parte di un gruppo molto più ampio composto da altre 200 stelle che in futuro avranno sempre più importanza.

I confini della Via Lattea

È questo gruppo stellare, infatti, che consentirà di calcolare con cura i confini più esterni e lontani della Via Lattea. Ad arrivare alle ultime sorprendenti conclusioni sono stati alcuni ricercatori dell’Università della California che hanno presentato i loro dati nel corso dell’ultimo incontro dell’AAS (Società Astronomica Americana). Per rintracciare la stella hanno avuto bisogno di uno strumento sofisticato, il CFHT. Si sta parlano del Telescopio Canada-Francia-Hawaii che si trova proprio in questo arcipelago dell’Oceano Pacifico. C’è grande emozione in tutta la comunità scientifica per un motivo molto semplice.

Lo studio sulla stella più lontana della Via Lattea è andato a ridefinire il limite esterno della nostra galassia. Come sottolineato dagli autori della ricerca, sia la Via Lattea stessa che Andromeda hanno dimensioni tali da sfiorarsi quasi. Questo vuol dire anche che i loro limiti più lontani ed esterni non sono di facile studio, però è proprio qui che si trova una buona porzione della massa. Il gruppo di stelle a cui si è fatto riferimento in precedenza fa parte di un gruppo specifico, meglio noto come RR Lyrae e ha delle caratteristiche a dir poco interessanti.

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Le stelle più antiche della Via Lattea

L’espansione e la contrazione dell’insieme di stelle avvengono in modo periodico, con una buona regolarità e con una luminosità che cambia di continuo. Proprio la luminosità di questi oggetti celesti è stata paragonata a un elettrocardiogramma, come se si avesse a che fare con il “cuore” della galassia. L’RR Lyrae ha permesso di accertare la posizione esatta del margine più esterno della Via Lattea, per l’appunto a un milione di anni luce dalla zona centrale. Sarà stato forse un caso, ma pochi giorni prima di questo studio ne è stato effettuato un altro sull’origine di una delle stelle più antiche in assoluto della nostra galassia.

Il nome è quello di Smss 1605-1443: secondo gli astronomi è una stella binaria e riesce a conservare in maniera perfetta tutti gli elementi chimici del momento della sua formazione, prima di diventare una stella vera e propria. In questo a caso, a fare la differenza è stata la tecnologia sofisticata dello spettrografo dell’ESO, in Cile. Di questa ricerca, tra l’altro, fanno parte anche degli scienziati italiani, nello specifico quelli dell’Università di Firenze e dell’Istituto Nazionale di Astrofisica. È un orgoglio in parte caratterizzato dai colori verde, bianco e rosso di cui non si può non andare fieri.