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La crisi climatica spinge il caldo estremo: le città più colpite, scatta l'allerta

Caldo estremo e bollino rosso in Italia. Tanti i rischi, ormai "normali" nel nostro Paese a causa del cambiamento climatico

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Le temperature roventi stanno diventando l’assoluta normalità in Italia. Le ondate di calore sono tremendamente consuete, ormai, frutto del cambiamento climatico che, in atto da anni e anni, sta mostrando effetti sempre più concreti su base quotidiana. Se è normale che il mese di luglio sia caldo, a queste latitudini non lo è il fatto che risulti rovente, e soprattutto per tanto tempo.

Bollino rosso in Italia

Le previsioni meteo rappresentano l’ultimo step di una lunga catena di analisi climatiche. Ciò che il bollettino evidenzia è un numero crescente di città italiane caratterizzate dal bollino rosso. Ciò a dimostrazione del fatto che temperature estive con picchi verso l’alto siano la nostra nuova vita.

Giovedì 11 luglio le città con bollino rosso sono ben sette. Con tale colore si indica il massimo livello di rischio da caldo per la popolazione. Un cambio di scenario radicale rispetto ad alcuni anni fa, soprattutto per i soggetti maggiormente a rischio.

Il caldo è qui e non andrà di certo via. In attesa che le politiche in favore dell’ambiente attuate nell’Ue facciano effetto, è chiaro come si concretizzerà una trasformazione radicale. Ciò passerà anche dal settore immobiliare. Sembra più persone, infatti, lasceranno alcune Regioni.

Basti pensare al Lazio, particolarmente colpito dall’ondata di calore di inizio luglio 2024. Lo dimostra il fatto che quattro città sulle sette da bollino rosso vengano proprio da questa parte d’Italia:

  • Campobasso;
  • Frosinone;
  • Latina;
  • Perugia;
  • Rieti;
  • Roma;
  • Trieste.

Clima in Italia, la trasformazione

È un clima tutto nuovo, quello con il quale ci si ritrova ad avere a che fare. Il cambiamento climatico modifica le nostre abitudini e ha un impatto su più aspetti di quelli che si possa pensare. Si prevede infatti un numero sempre maggiore di soggetti che cambieranno Regione o Paese a causa della temperatura media rialzata. I bollini hanno un peso nell’immediato e sul lungo periodo, questo è certo.

Quando si parla di bollino rosso, è bene ricordarlo, si fa riferimento a delle condizioni di emergenza che vantano potenziali effetti negativi per la salute di persone sane e attive. Ciò vuol dire che a risultare potenzialmente colpiti non sono soltanto i sottogruppi notoriamente a rischio, come gli anziani ad esempio, i bambini o coloro che soffrono di malattie croniche. Questa è la definizione del ministero della Salute: “Tanto più prolungata è l’ondata di calore, tanto maggiori sono gli effetti negativi attesi sulla salute”.

L’Italia è in una fase di profonda trasformazione, da Nord a Sud. Ciò che un tempo erano picchi rari, oggi vengono raggiunti a inizio luglio e, in alcuni casi, a giugno. Sardegna e Sicilia sono in cima alla lista sul fronte allarmi, con punte di 42-43°C. Non stupisce affatto, ma preoccupa a dir poco, che di questo passo si preveda che la regione sicula diventerà in parte desertica entro il 2030.

Una problematica, quella delle temperature elevate, che non si interrompe con la “sparizione” del Sole dal nostro cielo. Ci attendono infatti sempre più “notti tropicali”, con temperature in costante aumento e sempre superiori ai 20°C.

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