Digitale Terrestre: tutte le novità del nuovo contratto RAI
Con molto ritardo è finalmente disponibile il nuovo Contratto di Servizio della RAI per i prossimi anni: confermati il "mini switch off" di un solo MUX e varie altre sperimentazioni
Con ben due mesi di ritardo è stato pubblicato, nella Gazzetta Ufficiale 121 del 25 maggio 2024, il Contratto nazionale di servizio tra il Ministero delle imprese e del made in Italy e la RAI per il periodo 2023-2028, che era stato approvato in Consiglio dei Ministri il 20 marzo scorso.
C’era molta attesa per la pubblicazione di questo contratto, perché al suo interno sono stati inseriti anche alcuni indirizzi di politica industriale per la TV pubblica, ad esempio la famosa data di inizio della sperimentazione delle trasmissioni in standard Digitale Terrestre di seconda generazione, l’ormai ben noto DVB-T2.
DVB-T2: un MUX RAI a partire da settembre
Negli ultimi giorni, in via non ufficiale, è saltata fuori la notizia che la RAI ha avviato i primi test (effettuati nella notte tra il 27 e il 28 maggio) di trasmissione in DVB-T2, in vista di un passaggio definitivo alla nuova tecnologia il 28 agosto.
Ora, nel contratto di servizio, c’è la conferma che la RAI passerà l’intero MUX B alla nuova tecnologia entro il 1° settembre 2024. Poiché il primo settembre è domenica, non è affatto da escludere che lo switch off del MUX venga effettivamente fatto qualche giorno prima.
Le altre novità del CdS RAI
Non c’è solo DVB-T2 nel nuovo contratto di servizio della RAI 2023-2028, ma anche altre nuove tecnologie che la RAI si impegna a testare e sviluppare nei prossimi anni.
La prima è il 5G Broadcast, una tecnologia che permette di veicolare un segnale audio-video in un’area ristretta del territorio, utilizzando i ripetitori 5G e non quelli televisivi o, come prevede il nuovo contratto, usando frequenze temporanee in caso di copertura di eventi live.
Altra tecnologia che la RAI sperimenterà nei prossimi anni è quella DVB-I, che in pratica consiste nel trasmettere il flusso audio-video tramite Internet, in modo simile alle piattaforme di streaming ma in diretta e in modo sincrono rispetto alla trasmissione radio.
Questa tecnologia può essere utilizzata anche come paracadute nelle aree dove il segnale TV è scarso o assente: quando non c’è segnale TV, infatti, una TV compatibile con il DVB-I passa automaticamente al segnale via Internet in modo del tutto trasparente per l’utente, che non si accorge di nulla.
Infine, il nuovo Contratto di Servizio RAI per il 2023-28 prevede ulteriori sperimentazioni della tecnologia HbbTV, cioè la TV ibrida con contenuti aggiuntivi, trasmessi via Internet, che possono essere visualizzati premendo un tasto sul telecomando durante la visione di un canale trasmesso via radio.
Contratto RAI: si continua su Tivùsat
Infine, nel nuovo Contratto di Servizio della RAI per gli anni 2023-2028 si prevede anche la “neutralità tecnologica“, termine con il quale si intende che la RAI non preferirà nessuna tecnologia in particolare tra quelle commercialmente disponibili (quindi test esclusi).
Nella pratica ciò vorrà dire che la RAI continuerà a trasmettere gli stessi contenuti sia tramite Digitale Terrestre che tramite piattaforma satellitare Tivùsat. Oltre che, via Internet, tramite lo streaming dei canali in diretta su RaiPlay.