Elon Musk annuncia: Starlink è disponibile in 4 continenti
Senza fare troppo clamore, ormai Starlink è diventata un colosso globale ed è disponibile letteralmente in mezzo mondo, per miliardi di potenziali utenti
Messi da parte per un momento i conteggi degli account fake su Twitter, Elon Musk si è messo a contare i satelliti della società spaziale SpaceX, ovviamente di sua proprietà. infatti, ha annunciato che il suo servizio Internet satellitare Starlink copre ora quattro continenti ed è disponibile in 32 paesi.
La mappa, pubblicata su Twitter, che mostra le aree del Pianeta su cui è disponibile il servizio, in effetti coprono il Nord America (Stati Uniti, Canada e Messico), tutta l’Europa, Australia del Sud e Nuova Zelanda. Ma sono indicati anche molti altri paesi, in attesa di ricevere il servizio: l’Africa, per intero e entro il 2023, parte del centro Asia che include il Kazakistan e la Mongolia (e di Starlink in Mongolia, fidatevi, ne risentiremo parlare), una buona fetta del Sud-Est asiatico con Pakistan, India, Giappone e Filippine. La Penisola Arabica sarebbe coperta, dalla Turchia allo Yemen. Fuori dalle connessioni Russia, Cina, Iran e Afghanistan. Piena copertura, come sappiamo ormai bene, per l’Ucraina.
Starlink in Ucraina
Al debutto dell’invasione della Russia, Elon Musk fu chiamato direttamente in causa per supportare la causa degli ucraini . Infatti alla fine dello scorso febbraio, Mykhailo Fedorov il ministro ucraino per la trasformazione digitale con un tweet interpellò direttamente Elon Musk, chiedendo connessione internet grazie ai satelliti di SpaceX.
Detto fatto: Musk dopo 10 ore annunciò che aveva predisposto la spedizione dei kit antenna-modem in Ucraina per consentire all’esercito di non restare tagliato fuori dalle comunicazioni.
Se la guerra iniziata dalla Russia con l’invasione dell’Ucraina qualcosa ci sta insegnando è che le comunicazioni digitali sono un diritto non negoziabile. Difatti, moltissime battaglie si sono spostate proprio su Internet. Ad esempio, durante l’attacco via terra della città di Kharkiv, la seconda più importante dell’Ucraina, proprio i cavi utilizzati per veicolare la connessione internet, furono distrutti, tagliando così una tra le più importanti vie di comunicazione.
Senza contare gli attacchi da parte di hacker che sono in atto da una parte e dall’altra così come la raccolta di fondi per sostenere l’esercito ucraino che si sta svolgendo con la raccolta di bitcoin, moneta virtuale, ma dal grande potere di acquisto.
Il prezzo della libertà di connessione
A marzo, la società ha raggiunto i suoi primi 250 mila clienti nel mondo, ma ha aumentato i prezzi per i suoi piani: ad esempio, il nuovo kit di base è disponibile in Italia a 644 euro, che include un’antenna parabolica, un supporto, un alimentatore e un router WiFi. Vanno aggiunte le spese di spedizione, in questo caso una tantum di 75 euro e il canone mensile per il servizio Internet di 99 euro.
Tutti i nuovi abbonati che ordinano nuovi terminali li riceveranno immediatamente. Ricordiamo che in precedenza i clienti dovevano attendere diversi mesi per ricevere l’attrezzatura.
C’è, però, da considerare una cosa: una volta lanciati i satelliti nello spazio sopra la testa i costi di espansione del servizio, per Starlink, sono minimi. I clienti, però, possono crescere esponenzialmente e, di conseguenza, se Starlink riuscirà a convincere in fretta una sufficiente massa critica di utenti ad abbonarsi allora l’azienda potrà abbassare notevolmente i prezzi.
Detta in altre parole: probabilmente stiamo assistendo alla nascita di un colosso del Web di dimensioni globali.