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Elon Musk mette a disposizione Starlink per l'Ucraina: cosa significa

Ieri il Ministro ucraino Mykhailo Fedorov aveva chiesto aiuto a Elon Musk, 10 ore dopo la risposta "Starlink è ora attivo in Ucraina"

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Ucraina: Elon Musk mette a disposizione Starlink Fonte foto: ANSA

I servizi di Starlink sono ora attivi in Ucraina”: arriva appena dopo dieci ore dall’appello ucraino la risposta di Elon Musk alla richiesta del vice primo ministro dell’Ucraina Mykhailo Fedorov.

Lo scambio tra Fedorov e Musk, che alcuni già giudicano di portata storica, è avvenuto su Twitter. E a quanto pare, la mossa di Elon Musk è sufficiente per assicurare ai cittadini ucraini l’accesso ad internet veloce in queste drammatiche ore.

Elon Musk attiva Starlink in Ucraina

Tutto è iniziato nel primo pomeriggio del 26 Febbraio. “Mentre cerchi di colonizzare Marte – la Russia sta cercando di occupare l’Ucraina! Mentre i tuoi razzi volano verso lo spazio – quelli russi attaccano i civili ucraini! Ti chiediamo di inviarci delle stazioni Starlink” è il tweet inviato da Fedorov, Ministro ucraino per la trasformazione digitale.

La risposta di Elon Musk non si è fatta attendere: i servizi di Starlink sono ora attivi in Ucraina. Ma che significa? Sin dalle prime ore dell’operazione offensiva lanciata dalla Russia, molte città ucraine hanno subito l’interruzione parziale della connettività internet. È in particolare a Kharkiv, la seconda città più grande del Paese, che si concentrano gli attacchi alla rete internet. Come rilevato da Cloudflare, soltanto tre giorni fa i dati mostravano “circa l’80% del carico che si vede generalmente in Ucraina. Il traffico internet da Kharkiv sembra essere circa 50% al di sotto dei normali livelli”.

Secondo gli analisti non sarebbe affatto strano prevedere dei blackout tattici ai danni della connettività internet del popolo ucraino: si tratta, come spiegano i fondatori di Access Now a The Verge, di uno “strumento spesso usato per silenziare il dissenso interno”, ma anche in caso di azioni militari. Soltanto un mese fa, ricorda Felicia Anthonio, “un attacco contro la città di Hodeidah in Yemen ha danneggiato dei cavi sottomarini, lasciando quasi tutto il Paese senza internet per tre giorni”.

E quando c’è bisogno di soccorsi, l’accesso ad internet è decisivo. Questo Elon Musk lo sa bene: poco più di un mese fa, si offrì di inviare i terminal di Starlink sull’Isola di Tonga, dopo che la potente eruzione del vulcano Hunga Tonga-Hunga Ha’apai aveva provocato l’interruzione di ogni servizio internet.

Starlink e la “guerra cyber” di Fedorov

L’appello a Elon Musk fa seguito a quella che il Ministro Fedorov ha chiamato “la creazione di un esercito IT”: “ci servono talenti digitali, continueremo a combattere sul fronte cyber” scriveva all’alba del 26 Febbraio.

Qualche giorno prima, aveva invitato a supportare la resistenza ucraina inviando finanziamenti in criptovalute. A quanto pare, il battaglione cyber di Fedorov conta già 100.000 iscritti su Telegram, e nella lista degli obiettivi da attaccare ci sarebbe anche il colosso russo dell’energia Gazprom.

In questo contesto, l’accesso a internet e a dati e comunicazioni in tempo reale è diventato un campo di battaglia decisivo: due giorni fa è stato il turno del collettivo di hacker Anonymous, riemerso dopo quasi due anni di silenzio per mettere fuori uso i siti governativi e i canali d’informazione legati al Governo Russo, ed oggi tocca ad Elon Musk.

La tanto discussa costellazione di satelliti di SpaceX che secondo alcuni priverebbe l’umanità del cielo stellato e secondo altri metterebbe in pericolo molte operazioni spaziali, torna in gioco mostrando ancora una volta l’importanza di una tecnologia in grado di fornire internet veloce via satellite – a prescindere cioè da quel che avviene alle linee di comunicazione via terra.

La connettività internet in Ucraina è tornata ad essere garantita. Resta il fatto che soltanto qualche giorno fa la NASA criticava apertamente il progetto Starlink, temendo che la presenza della sterminata costellazione di satelliti di Musk potesse “diminuire la capacità di rilevare e potenzialmente evitare impatti potenzialmente catastrofici”.