L'enigma del pianeta nano: gli scienziati hanno la soluzione
Un gruppo di scienziati ha formulato una teoria particolare sulla formazione di Cerere, l'asteroide che viene considerato un pianeta nano
Se si dovesse citare un oggetto celeste che merita a pieno titolo l’aggettivo “misterioso”, Cerere sarebbe il primo pensiero di scienziati e appassionati. Si tratta di un pianeta nano che fin dalla sua scoperta ha destato un pizzico di confusione. Avvistato per la prima volta nel 1801, a lungo è stato considerato l’ottavo pianeta del sistema solare, per poi diventare più di recente l’unico asteroide che viene identificato appunto come pianeta nano.
Da diversi anni la NASA lo sta studiando con attenzione, senza comunque comprenderne a pieno le origini. Non è altro che un ammasso di ghiaccio e minerali, poco denso e dalla superficie scarsamente riflettente. A differenza degli altri asteroidi, poi, vanta una buona presenza di acqua. In un suo cratere, tra l’altro, sono state rinvenute importanti tracce organiche.
Un gruppo di ricercatori si è occupato con pazienza del pianeta nano in questi ultimi tempi, arrivando a formulare una particolare teoria. Cerere potrebbe essere un oggetto celeste nato ai bordi del sistema solare, formatosi oltre Saturno, per poi “tornare” nella fascia degli asteroidi in cui si trova ora a causa di una serie di rivoluzioni. D’altronde, le caratteristiche tipiche dell’asteroide sono molto singolari. Il raggio è di poco inferiore ai 500 chilometri, di conseguenza viene considerato l’oggetto più grande in assoluto della fascia principale degli asteroidi, che di solito sono molto più piccoli.
Un pianeta nano dalla densità molto bassa
Nel caso di Cerere, sono preziosissime le informazioni ricavate grazie alla navicella Dawn della NASA, che in passato ha mappato e studiato con grande attenzione la superficie del pianeta nano. Si tratta della stessa missione che ha consentito di accertare la miscela di minerali di ghiaccio nella superficie, in particolare argilla e carbonati. Anche il mantello dell’asteroide è ricco di acqua ghiacciata, con un nucleo di roccia in gran parte solida. Il fatto che la densità sia molto bassa (per la precisione 2,2 grammi per centimetro cubo) lo identifica come asteroide di tipo C, il più comune in assoluto.
La distanza dal Sole
In quanto a mistero, comunque, non ha nulla da “invidiare” a un altro pianeta nano, Sedna, il quale orbita attorno a Sole. Nel caso di Cerere, però, qualche dettaglio rilevante esiste e rende ancora più affascinante l’enigma. Ad esempio, l’ammoniaca che non è comune nel sistema solare “interno”, è riuscita a sopravvivere in questo oggetto celeste. Visto che la distanza dal Sole sarebbe elevata, a conferma della nuova teoria sul pianeta nano, la stessa ammoniaca potrebbe essere rimasta in questa zona dell’universo.
Vale la pena ricordare come gli asteroidi, alcuni dei quali hanno sorvolato pericolosamente la Terra nelle scorse settimane, non siano affatto come Cerere. Il pianeta nano in questione ha un “comportamento” che ricorda maggiormente gli oggetti più distanti del sistema solare, nello specifico quelli che fanno parte della cintura di Kuiper, come Plutone, Caronte ed Eris. L’ultima spiegazione degli scienziati ha ancora bisogno di qualche conferma, anche se sta già creando un importante dibattito a livello astronomico. L’impressione è che in futuro altri chiarimenti e ipotesi su Cerere continueranno a circolare per venire a capo dei suoi tanti, troppi enigmi.