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Trovati fossili di una strana e antica specie: la scoperta

Fossili di una strana e antica specie scoperti: per decenni sono stati ritenuti resti di antiche piante

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Fossili di tartaruge preistoriche Fonte foto: studio pubblicato su rivista scientifica Palaeontologia Electronica

La natura non smette di sorprenderci e così degli antichi fossili, che gli esperti ritenevano essere di natura vegetale, si sono rivelati essere ben altro. Non si trattava di piante, affatto. Piccole forme rotonde, con un motivo che ricordava chiaramente una foglia. La verità è che si tratta di tartarughe di piccole dimensioni, vissute al tempo dei dinosauri.

Cosa sono le Turtwig

Gli scienziati hanno deciso di soprannominare questa particolare specie di tartarughe preistoriche Turtwig. Si è scelto il nome di un ben noto Pokémon, per metà tartaruga e per metà pianta, considerando l’errore di valutazione commesso inizialmente.

Gli autori dello studio hanno precisato come si tratti della prima volta in cui sono stati rinvenuti carapaci di tartaruga nel Sud America nordoccidentale. A pubblicare i risultati della ricerca è stata la rivista Palentologia Electronica.

Ecco le parole di Hector Palma-Castro, autore principale dello studio: “Nel mondo dei Pokémon incontriamo il concetto di combinazione di due o più elementi, come animali, piante e macchine. Per questo motivo sono venuti subito alla mente, quando un fossile inizialmente classificato come vegetale si è rivelato essere un cucciolo di tartaruga”.

Un mistero che, una volta svelato, ha generato non pochi sorrisi. Guardando alle spalle, però, si è trattato di un mistero alquanto complesso da risolvere, durato decenni.

La scoperta dei fossili

A scoprire i fossili di Turtwig è stato il sacerdote colombiano Padre Gustavo Huertas. Il tutto nella Formazione Paja, che fa parte di uno dei siti del patrimonio geologico della Colombia, Legerstätte. Un sito particolarmente ricco, sotto quest’aspetto, che include dinosauri, plesiosauri, ittiosauri, pliosauri, tartarughe, antichi parenti del coccodirlo, crocodylopmorphis, e non solo.

Nessun dubbio nella sua mente, ritenendo si trattasse di antiche piante, data la forma di foglia delle rocce. Uno studio del 2003 ha indicato il tutto come Sphenophyllum colombianum. Altri scienziati sono però rimasti particolarmente sorpresi dall’area di ritrovamento, nord del Sud America, con datazione tra 113 e 132 milioni di anni fa. I dati hanno insospettito alcuni esperti, il che di fatto ha dato il via a nuove ricerche, fino alla recente scoperta.

L’età e la posizione dei fossili hanno incuriosito nello specifico Palma-Castro e Fabiany Herrera. Ecco le parole di quest’ultimo: “Osservando il tutto nel dettaglio, è chiaro come le linee non fossero vene di una pianta, bensì ossa”.

Contattato il docente senior e paleontologo, studioso di tartarughe e altri vertebrati presso l’Università Del Rosario di Bogotà, Edwin-Alberto Cadena, la risposta è giunta in breve: “Mi hanno inviato le foto e ho detto che sembrava proprio un carapace. Non solo una tartaruga, bensì un esemplare schiuso”.

Guardando alla storia specifica degli esemplari, le analisi dei gusci hanno evidenziato come fossero al massimo di un anno quando sono morte. Molto raro trovare qualcosa del genere, dal momento che le ossa dei gusci sono molto sottili. Cadena ha sottolineato: “Queste tartarughe erano probabilmente parenti di altre specie del Cretaceo, con tre metri di lunghezza. Non abbiamo idea di come siano cresciute fino a dimensioni tanto gigantesche”. Un piccolo mistero paleobotanico risolto, a distanza di differenti decenni.

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