Google vuole usare gli smartphone per misurare il battito cardiaco
E' possibile misurare il battito cardiaco e il respiro con uno smartphone? Secondo Google sì ed è anche possibile farlo con la stessa precisione di un medico
Che lo smartphone non sia più semplicemente un telefono è chiaro a tutti. E le potenzialità di questo device si fanno via via più grandi e inclusive. Come per il monitoraggio della salute. Google lo sa, e anche da un bel po’ di tempo: il progetto Google Health nasce nel 2006, poi è stato abbandonato e poi ripreso nel 2011 e, ancora oggi, è attivo.
Adesso Google si è messa in testa di monitarare il battito cardiaco e il respiro, ma non con uno smartwatch: lo vuole fare con gli smartphone. Già dal 2021 l’app Google Fit su Android (e successivamente su iOS) ha acquisito la capacità di misurare la frequenza cardiaca e respiratoria utilizzando la fotocamera posteriore e anteriore del telefono. L’obiettivo era dimostrare “come i sensori mobili combinati con l’Intelligenza Artificiale possono rendere disponibili a tutti le metriche sulla salute“. Google sta proseguendo su questa strada con una nuova ricerca per esplorare se uno smartphone (e i suoi microfoni) posizionato sul petto di una persona sia in grado di rilevare con precisione e assoluta certezza scientifica, i battiti cardiaci e il ritmo del respiro ai fini di una diagnosi compatibile con i protocolli medico-ospedalieri.
Google ausculta cuore e polmoni
L’auscultazione è quella pratica medica per cui, grazie allo stetoscopio, un medico ascolta il ritmo del cuore e il respiro dei polmoni, come parte fondamentale di un esame medico. Con l’auscultazione un medico può rilevare disturbi importanti, come il funzionamento di una valvola cardiaca, e cogliere patologie come la stenosi aortica, che è importante rilevare precocemente.
Lo screening richiede in genere attrezzature specializzate, come uno stetoscopio o un ecografo, e una valutazione da parte di una persona competente, cioè un medico.
In tal senso Google con Fitbit ha presentato il suo algoritmo AFib PPG (Fotopletismografia), utilizzato sul Fitbit Charge 5 e dall’app ECG di Sense per avvertire i segni di un ritmo cardiaco irregolare. I risultati dello studio sono stati presentati al convegno dell’American Heart Association, dimostrando che l’algoritmo ha identificato accuratamente la fibrillazione atriale non diagnosticata il 98% delle volte. Per cui l’algoritmo è stato inviato alla FDA per l’approvazione.
Google e la diagnostica
Google, dunque, è sempre più interessata a portare la tecnologia nella diagnostica domestica, con dispositivi che non sono semplici device indossabili. Ricordiamo che il radar Soli del Nest Hub di seconda generazione è progettato per monitorare le fasi e la qualità del sonno.
Il Jacquard TAG invece è integrato all’interno dell’abbigliamento, come un giubbino, delle sneakers o uno zaino, ed è in grado di monitorare ogni singolo movimento. Il tag, che fa parte del progetto ATAP (Advanced Technology & Projects) inizia a essere utilizzato per aiutare i pazienti nel recupero dopo un intervento ortopedico.
Oggi ciò richiede che le persone entrino in un reparto di fisioterapia, mentre con il sensore inserito nell’abbigliamento sarà possibile raccogliere dati 24 ore su 24, 7 giorni su 7 per essere utilizzati nel miglioramento del processo di recupero.