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SCIENZA

Un'altra grande scoperta è avvenuta in Italia: ritrovati due antichi frammenti dell'Impero romano

Tra le rovine del Parco Archeologico di Ostia Antica, riemergono due nuovi frammenti dei Fasti: sono preziosissime cronache dell'Impero romano, ecco che cosa ci raccontano.

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La storia dell’Impero romano, nonostante le tantissime fonti già recuperate, continua a essere frammentaria: una nuova scoperta, tuttavia, ci rivela qualcosa in più sull’epoca di Adriano. Gli archeologi hanno infatti rinvenuto delle preziosissime cronache antiche incise su marmo, recuperate all’interno del Parco Archeologico di Ostia Antica. Si tratta di un ritrovamento eccezionale, ecco qualche dettaglio in più.

Nuove scoperte archeologiche a Ostia Antica

Il Parco Archeologico di Ostia Antica è ancora un’inesauribile fonte di informazioni di immenso valore sull’Impero romano. Di recente, gli esperti hanno condotto la seconda campagna di scavi all’interno del progetto OPS – Ostia Post Scriptum, curato in collaborazione con l’Università di Catania e il Politecnico di Bari, e hanno scoperto qualcosa di sensazionale. Gran parte dell’indagine ha interessato l’Area A, finora mai scavata prima: si trova tra il Piazzale delle Corporazioni, la Domus di Apuleio, l’area sacra dei Quattro Tempietti e l’antico corso del Tevere.

È in questa zona che sono riemerse delle antiche stanze contenenti reperti ceramici e marmorei, oltre a splendide decorazioni parietali, sia pittoriche che realizzate in stucco. Particolarmente affascinante è un ampio portico a pilastri, caratterizzato da un pavimento a mosaico perfettamente conservatosi, il cui disegno include forme geometriche, elementi floreali e repentini cambi di colore. Un’altra sorpresa è l’ambiente absidato, probabilmente ritenuto sacro, dove è stata trovata una piccola nicchia con colonnine e deliziose conchiglie.

Ma la scoperta più importante è avvenuta nell’Area B di Ostia Antica, che include il Foro di Porta Marina. Qui gli archeologi hanno trovato due nuovi frammenti dei Fasti Ostienses, una specie di cronaca dell’Impero romano sapientemente incisa su lastre di marmo. Redatti dal pontifex Volcani, i Fasti raccontano la storia politica e monumentale di Roma e della vicina Ostia, quindi ci forniscono preziosissime informazioni. Già in passato, altri frammenti erano stati recuperati da questa zona. Ma che cosa riportano quelli appena trovati?

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Cosa rivelano i frammenti dei Fasti

Gli archeologi sono stati particolarmente fortunati: uno dei due nuovi frammenti combacia alla perfezione con uno di quelli già scoperti in passato, quindi va ad ampliare notevolmente le nostre conoscenze sulla cronaca locale antica. In particolare, si parla di alcuni avvenimenti che si sono susseguiti a Roma nel 128, sotto il regno di Adriano. Un certosino lavoro di confronto tra le informazioni recuperate dai Fasti e quelle provenienti da altre fonti ha permesso agli esperti di estrapolare parte del racconto con precisione incredibile.

Le cronache raccontano che il 1° gennaio del 128 Adriano assunse il titolo di pater patriae, mentre sua moglie sabina quello di Augusta. Per celebrare l’avvenimento, l’imperatore offrì al popolo un’importante elargizione di denaro. Con un breve salto temporale, si passa al 10 aprile del 128: Adriano partì per una campagna in Africa, e al suo ritorno consacrò un edificio presso l’Urbe. Secondo gli archeologi, potrebbe trattarsi del Pantheon o, più probabilmente, del Tempio di Venere. Addirittura, è possibile che la consacrazione sia avvenuta l’11 agosto, nel giorno in cui cadeva la ricorrenza dell’ascesa al trono dell’imperatore.

“Anche l’ultima campagna di scavo appena conclusa nel Parco Archeologico di Ostia Antica ci regala tesori di inestimabile valore e preziosissime fonti documentali per comprendere le attività del grande imperatore Adriano. La scoperta di due frammenti dei Fasti ci permette di svelare pezzi importanti della vita di Ostia e della Capitale” – ha spiegato il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano – “Questi scavi hanno portato alla luce anche i resti di diverse decorazioni ed estese porzioni di pavimento a mosaico che presto saranno visibili al pubblico”.

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