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Hanno osservato Marte e qualcosa non quadra: la scoperta

Nuove foto di Deimos, la più piccola luna di Marte, potrebbero rivelarci qualcosa di sorprendente: ecco cos'hanno scoperto gli astronomi della Emirates Mars Mission.

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Scopriamo sempre qualcosa in più su Marte, obiettivo di numerose missioni spaziali che stanno ampliando la nostra conoscenza su questo curioso corpo celeste, ma ci sono ancora tanti segreti da svelare. Uno di essi riguarda Deimos, la più piccola delle due lune del Pianeta Rosso: di che cosa si tratta veramente? Alcune nuove immagini ad alta risoluzione potrebbero cambiare tutto ciò che pensavamo di sapere sul satellite.

Deimos e Phobos, le due lune di Marte

Partiamo dal principio: Marte ha due satelliti che orbitano attorno ad esso. Sono le sue due lune, chiamate Deimos e Phobos. Quest’ultima è la più grande e la più vicina, motivo per cui è stata anche la più studiata dagli scienziati fino a questo momento. Il satellite ha una forma irregolare, nel suo punto più largo ha un diametro di circa 22 km e orbita a meno di 6.000 km dal suo pianeta, stabilendo un vero e proprio record spaziale. Sulla sua composizione, gli astronomi non hanno fatto ancora luce. Proprio come per Deimos, che rappresenta un vero mistero.

La luna più piccola di Marte, anch’essa di forma molto irregolare, ha un diametro medio di 12,4 km e orbita a circa 23.400 km dal Pianeta Rosso. Secondo gli studiosi, entrambi i satelliti sarebbero asteroidi di tipo D, probabilmente catturati dal pianeta molto tempo fa e trattenuti in orbita grazie alla sua forza di gravità. Fino ad oggi, questa è stata l’ipotesi più attendibile sull’origine delle due lune, ma una nuova scoperta ribalta tutte le nostre conoscenze. Alcune recenti immagini, le più definite mai scattate a Deimos, rivelano infatti qualcosa di inaspettato.

Che cos’è davvero Deimos: la nuova scoperta

La sonda araba Hope, appartenente alla Emirates Mars Mission, è uno degli strumenti più all’avanguardia in orbita attorno al Pianeta Rosso. Spedita nello spazio per studiare l’atmosfera marziana e il suo clima, negli ultimi mesi si è avvicinata moltissimo a Deimos, sino ad arrivare a poco meno di 100 km di distanza da esso – solo l’orbiter Viking 2 della NASA aveva fatto di meglio nel 1977, ma con telecamere decisamente molto più primitive. La sonda, dotata di strumenti in grado di scattare immagini ad altissima definizione, ha così inviato sulla Terra delle foto sorprendenti della luna più piccola di Marte.

Inoltre, il veicolo è riuscito ad analizzare la composizione del satellite, scoprendo che è molto più simile a quella del Pianeta Rosso che non a quella di un asteroide di tipo D, soprattutto nella quantità di carbonio e di sostanze organiche presenti sulla sua superficie. Cade dunque la teoria che Deimos sia un asteroide attirato casualmente dal pianeta nella sua orbita: è possibile che, invece, sia addirittura una porzione di Marte stesso. Ma la nuova scoperta, purtroppo, non ci aiuta ancora a capire come la luna si sia formata.

La sonda Hope continuerà la sua missione, e per tutto il 2023 terrà sotto osservazione Deimos sfruttando i suoi potenti strumenti per inviare altre informazioni agli astronomi. Inoltre, per l’anno prossimo è previsto il lancio di una nuova missione giapponese, la Martian Moons Exploration (MMX), che studierà più da vicino le due lune di Marte e cercherà di raccogliere dei campioni da Phobos per poterli portare sulla Terra. Potrebbe essere l’unico modo per scoprire finalmente quali sono le vere origini dei due satelliti.

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