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SCIENZA

Un inquietante messaggio dal passato riemerge dai fiumi: perché è un cattivo segno

Pietre con incisi messaggi molto preoccupanti sono riemerse da alcuni fiumi in Europa: ci stanno avvisando del serio rischio a cui dobbiamo prepararci

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Se pensiamo ai resti delle popolazioni che ci hanno preceduto, migliaia di anni fa, le cose che ci fanno accapponare la pelle sono ossa, o strane sepolture rituali, o forse qualche antica pergamena che predice la fine del mondo.

E invece a farci preoccupare dovrebbero essere i messaggi che i nostri progenitori ci hanno lasciato qui e lì, avvertendoci di quello che potrebbe succedere in condizioni particolari.

“Quando mi vedi, piangi”: inquietante messaggio dal passato

Nel fiume Elba, che nasce in Repubblica Ceca, attraversa tutta la Germania e sfocia nel Mare del Nord, è stato trovato un messaggio da brividi inciso nella roccia: ci troviamo in particolare vicino a Děčín, una piccola città in Repubblica Ceca, e il messaggio recita Wenn du mich siehst, dann weine, che dal tedesco antico possiamo tradurre come Quando mi vedi, piangi.

La roccia su cui è inciso il messaggio è nota come “pietra della fame”, ed è solo una delle decine che sono state trovate nei fiumi  dell’Europa Centrale. Ce ne sono anche sul Reno, sul Danubio e sulla Mosella. La scritta veniva fatta quando il livello del fiume diventava particolarmente basso, a causa di un grave periodo di siccità che portava a fame e carestie in tutto il continente, insieme a povertà, malattie e prezzi dei beni alimentari più alti. Era una sorta di avviso alle future generazioni, di prepararsi al peggio.

Anche se sono note da sempre, uno degli studi più approfonditi sulle pietre della fame è del 2013, ed è stato condotto da alcuni ricercatori cechi: gli autori delle incisioni si sono persi nella storia, e non è stato possibile individuarli. Le pietre venivano aggiornate di siccità in siccità: la prima leggibile su quella di Děčín è del 1616, ma ci sono tracce anche delle secche del 1707 e del 1893. Quelle antecedenti al 1616 non solo leggibili sulla pietra di Děčín, ma sappiamo che ci sono state siccità molto gravi anche nel 1417 e nel 1473.

Sempre sul fiume Elba, ma più a nord, ce n’è una che recita “quando questa andrà sotto, la vita sarà di nuovo gioiosa”.

L’Europa in pericolo

Secondo gli scienziati, quello che stiamo vivendo è il periodo di siccità peggiore degli ultimi 500 anni. Non sono solo le pietre della fame a riemergere, ma anche vecchi reperti come i resti del ponte neroniano nel Tevere, a Roma. I periodi più difficili sono stati quelli primaverili e di inizio estate, quando su tutta l’Europa centrale e meridionale non ha piovuto per mesi interi.

Il nostro paese è particolarmente colpito da questo fenomeno, tanto che anche l’approvvigionamento energetico che viene dai fiumi – l’energia idroelettrica – sta vivendo un periodo di forte crisi. Al Nord, poi, tutti i grandi fiumi sono in secca: dal Po è riemerso addirittura un carro armato.

Non è solo un problema italiano, però: Spagna e Portogallo soffrono già temperature molto più alte della loro media – che è molto più calda della nostra –  e stanno anche razionando l’acqua. In Svizzera, invece, a essere colpiti sono soprattutto i grandi ghiacciai, che ritirandosi rivelano ritrovamenti molto inquietanti.

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