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SCIENZA

Dai ghiacciai un altro cattivo segnale: sta emergendo qualcosa da sottoterra

Recentemente ci sono state alcune scoperte inquietanti sui ghiacciai delle nostre Alpi, che sono solo l'ultimo grido d'allarme che il Pianeta ci manda

Dai ghiacciai un altro cattivo segnale: sta emergendo qualcosa da sottoterra Fonte foto: iStock

Che sia l’estate più calda degli ultimi anni è chiaro a tutti, dati scientifici e percezioni personali alla mano. Siccità, incendi, avvistamenti di animali tropicali nelle acque del Mar Mediterraneo sono solo alcuni dei segnali che il nostro pianeta ci manda.

Uno dei più gravi è lo scioglimento dei ghiacciai, quelli ai Poli e anche quelli alpini. Molti non esistono più, altri si stanno ritirando talmente tanto da lasciarsi alle spalle scoperte davvero inquietanti.

La scoperta inquietante sul ghiacciaio svizzero

In Svizzera, nella regione meridionale che affaccia sulle Alpi e sull’Italia, c’è un grande ghiacciaio, il Chessjen, che fa capo al complesso del Monte Rosa. Anche se sarebbe più corretto dire che c’era un ghiacciaio, che si sta ritirando sempre più.

Pochi giorni fa alcuni alpinisti hanno trovato dei resti umani e il relitto di un aereo. Le ossa sono state trovate su un vecchio sentiero, che da una decina di anni non si usa più. Lo ha spiegato al quotidiano inglese The Guardian Dario Andenmatten, il gestore del rifugio Britannia, che si trova sul ghiacciaio Chessjen e che molti  alpinisti usano come punto di partenza per le loro ascese nella regione.

Lo scheletro è stato trasportato in elicottero dal ghiacciaio lo stesso giorno della scoperta, e ora dovrà essere analizzato per dare un’identità ai resti – l’escursionista che li ha ritrovati ha raccontato al quotidiano locale Blick che il corpo era leggermente danneggiato ma che il freddo lo aveva preservato tutto sommato bene, e che la persona indossava abiti con un colore al neon che “si usava molto negli anni Ottanta”.

Non è la prima volta che vengono trovati resti umani sui ghiacciai svizzeri in scioglimento: due settimane fa, un altro corpo era stato trovato sul ghiacciaio dello Stockji, a nord-ovest del Cervino. Sempre questo mese sull’Aletsch, poco più a nord del Chessjen, una guida alpina ha trovato il relitto di un aereo precipitato nel giugno del 1968. All’epoca dell’incidente erano stati trovati i corpi dei passeggeri, ma non il velivolo.

La polizia svizzera ha un elenco di 300 casi di persone scomparse in montagna dal 1925, che viene consultato in questi casi. Per esempio, il corpo trovato sullo Stockji potrebbe essere ricondotto alla scomparsa, nel 2018, del milionario Karl-Erivan Haub, che è stato dichiarato legalmente morto nel 2021.

I nostri ghiacciai a rischio

Se la scoperta di corpi dai ghiacci può essere una buona notizia per qualche famiglia finalmente in grado di chiudere una storia dolorosa, non è una buona notizia per il pianeta e per gli ecosistemi alpini, che sono in estrema difficoltà.

Per colpa delle temperature troppo alte, è sempre più difficile che l’acqua congeli e venga creato nuovo ghiaccio: in Svizzera solitamente questo avviene a un’altitudine tra i 3000 e i 3500 metri. Durante l’ondata di caldo di luglio, il punto di congelamento si è alzato fino al livello record di 5185 metri.

Dopo il disastro della Marmolada, in cui sono morte 11 persone dopo che si è staccato un pezzo di ghiacciaio, molte autorità montane vietano o sconsigliano agli escursionisti di salire sui ghiacciai in estate: è successo anche in Svizzera, sul Cervino, dove sono stati raggiunti i 30°. Quello della Marmolada non sarà un caso isolato: non è questione di se, ma di quando ci saranno nuovi crolli su altri ghiacciai.

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