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IT-Alert è operativo: attenti a questi messaggi

Il sistema di allarme nazionale della Protezione Civile continuerà i test, ma non possiamo più ignorare i messaggi: il rischio disastro potrebbe essere vero

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Dopo una lunga e complessa fase di test, a dire il vero non ancora del tutto terminata, è finalmente attivo il sistema nazionale di allerta per disastri industriali, nucleari e naturali della Protezione Civile, cioè l’ormai famoso IT-Alert. Negli ultimi mesi abbiamo tutti ricevuto i famosi messaggi IT-Alert tutti preceduti dall’indicazione “TEST“, ma da ora in poi sarà molto meglio leggere bene il contenuto del messaggio: il disastro potrebbe essere vero.

IT-Alert ai nastri di partenza

L’annuncio dell’avvio del sistema IT-Alert, fatto dal capo del Dipartimento della Protezione Civile Fabrizio Curcio in persona tramite anche un video diffuso sui social, contiene al suo interno anche una buona spiegazione di cosa può fare (e cosa ancora no) la piattaforma di allarme nazionale.

In particolare Curcio ha spiegato che IT-Alert è pienamente in funzione per solo quattro tipologie di disastro:

  • Collasso di una grande diga
  • Incidente industriale rilevante
  • Incidente nucleare o situazioni di emergenza radiologica
  • Eruzione vulcanica (ma solo per Campi Flegrei, Vesuvio e Vulcano)

Restano esclusi, al momento, i maremoti derivanti dall’attività vulcanica di Stromboli e le situazioni di rischio derivanti dalle precipitazioni intense. La Protezione Civile spiega che per questi due rischi “si è reso necessario un supplemento di analisi e verifiche che richiedono il prolungamento della fase di sperimentazione per un altro anno“.

Il rischio precipitazioni intense, a dire il vero, è anche il più probabile e il più delicato da gestire: tante alluvioni abbiamo subito in Italia negli ultimi anni, ma anche tanti falsi allarmi dovuti alla difficoltà di prevedere in modo accurato i fenomeni atmosferici e le loro conseguenze sul territorio.

IT-Alert: attenti al messaggio

La Protezione Civile dice anche una cosa molto importante: i test di IT-Alert continueranno per tutto il 2024, se non oltre. I cittadini, per questo, potranno ricevere sia un messaggio di test che uno di allarme vero, quindi quando sentiranno la sirena di IT-Alert sul proprio smartphone dovranno leggere molto bene il messaggio.

In parole povere: non possiamo più ignorare IT-Alert.

Se il messaggio inizierà con “TEST“, allora non ci sarà un vero pericolo. In caso contrario il cittadino dovrà seguire alla perfezione le indicazioni date nel messaggio dalla Protezione Civile, in base al tipo di emergenza in atto.

Come funziona IT-Alert

IT-Alert si basa sulla tecnologia “cell broadcasting“, che permette di trasmettere un messaggio a tutti i telefoni agganciati ad una cella telefonica.

Qualunque smartphone connesso a quella cella, anche se non ha una SIM telefonica al suo interno, riceve il messaggio di allarme. Questo affinché tutti i telefoni siano raggiunti, anche se non c’è copertura di rete dell’operatore scelto dall’utente.

La tecnologia cell broadcasting, infine, permette di inviare un messaggio a specifiche porzioni di territorio (quelle coperte dalle celle telefoniche usate), a intere Regioni o a tutto il territorio nazionale.