Cosa sappiamo dello strano organismo vissuto su Marte (e cosa ci dice sulla vita extraterrestre)
Sperimentazione estrema sui licheni, sopravvissuti nello spazio aperto: chance di vita su Marte e teoria interessante sulla Terra
Le sperimentazioni condotte dagli astronauti nello spazio continuano a essere di un fascino indescrivibile. Si mettono alla prova numerose teorie, lavorando di fatto per il futuro dell’umanità, anche se in piccoli passi.
Potrebbe non sembrare estremamente rilevante, ma lo è eccome, l’ultimo test condotto, che riguarda una forma di vita non propriamente esaltante. Si tratta di un lichene. Ma perché ha avuto tanta attenzione e importanza?
Il motivo è presto spiegato. È un organismo tanto resiliente da poter sopravvivere anche nello spazio aperto, e non per pochi secondi. Di seguito tutti i dettagli di questo lungo esperimento.
Licheni nello spazio
L’importanza di questa sperimentazione sta tutta nell’ipotetico titolo: un lichene è sopravvissuto 18 mesi nello spazio. Questo organismo è stato volontariamente attaccato all’esterno della Stazione Spaziale Internazionale per più di un anno. Sottoposto a condizioni a dir poco estreme, non è deceduto, anzi. Un chiaro indizio sul fatto che possa esistere vita su Marte.
A questo punto, però, viene da chiedersi perché mai si faccia riferimento in maniera specifica al pianeta rosso, che rappresenta la prossima grande tappa dell’esplorazione umana dello spazio profondo.
L’obiettivo era infatti proprio quello di ottenere prove di abitabilità, per quanto remote, su quella che un giorno potrebbe tramutarsi in una nostra colonia. Parliamo però per un attimo dei licheni e di cosa sono esattamente.
Non si tratta di organismi comuni, dal momento che possono essere definiti come una sorta di collaborazione per la vita tra due elementi. Da una parte abbiamo un fungo, che garantisce riparo, acqua e minerali, e dall’altra un’alga o un cianobatterio, il cui compito è quello di fornire cibo dalla fotosintesi.
Non c’è nulla di spettacolare nell’aspetto dei licheni, il cui elemento di spicco è rappresentato dal fatto d’essere estremamente resistenti. Come dimostrato, infatti, alcuni possono addirittura sopravvivere nello spazio aperto. Il tutto per un periodo tanto lungo da far ben sperare per future sperimentazioni.
Vita su Marte
I 18 mesi trascorsi dai licheni all’esterno della Stazione Spaziale Internazionale sono stati incredibili, dal punto di vista della ricerca. Questo organismo è infatti riuscito a sopravvivere al vuoto dello spazio, in totale assenza d’acqua. Ha sopportato delle temperature estreme ed è stato travolto da radiazioni e raggi ultravioletti del sole, continuando con la fotosintesi.
Sulla Terra, invece, i licheni sono stati tenuti in un ambiente molto particolare, che ricreava quello marziano. Anche in questo caso sono sopravvissuti, sopportando un ambiente estremamente secco e freddo, contraddistinto da una bassa pressione atmosferica e bombardato continuamente da radiazioni.
Tutto ciò ha reso chiaro come questa potrebbe rivelarsi una delle prime coltivazioni sul pianeta rosso. Prova del fatto che la vita su Marte è possibile. Nel confronto con l’uomo, i licheni vincono decisamente a mani basse. Basti pensare che sono in grado di sopportare 12mila volte la quota di radiazioni che un essere umano vedrebbe come letale per il proprio organismo. Tutto ciò, però, può comportare un danno per la loro riproduzione.
Una sperimentazione molto interessante e dai risvolti estremamente affascinanti. Ciò perché si ipotizza che la vita sul pianeta Terra possa aver avuto inizio proprio dai licheni, imbarcati su meteoriti, comete o asteroidi, sopravvissuti nello spazio aperto e giunti fino a noi, evolvendosi.