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Corsa al nuovo "oro bianco" in Italia: cos'è e dove si trova

Dopo il petrolio, una nuova risorsa importante per l'economia e l'ambiente si sta facendo strada nel Mondo, ovvero il litio conosciuto come "oro bianco"

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L'estrazione del Litio in Italia Fonte foto: 123RF

Nel mondo industriale è conosciuto come “oro bianco”, ma tutti lo conoscono col nome di litio, quella che potrebbe essere la nuova materia più richiesta del pianeta. Esattamente come è accaduto per il petrolio, sta diventando sempre più prezioso ed è possibile trovarlo anche in alcune zone d’Italia.

Che cos’è il litio e qual è il suo valore?

Nonostante sia diventato oggetto di discussione solo in tempi recenti, il litio è da sempre presente nelle batterie e nei dispositivi tecnologici. Attualmente è possibile trovarlo anche nelle auto elettriche e il suo uso industriale non si limita solo al settore hi-tech, ma anche all’industria bellica e a quella farmaceutica.

I mille usi di questo “oro bianco” lo stanno portando a diventare una delle risorse più importanti del nostro pianeta, infatti molti Paesi si stanno impegnando per nazionalizzarlo. Grazie alla massiccia vendita di auto elettriche, il litio può trainare la transizione energetica, rendendo il pianeta più green.

Il prezzo del litio è costantemente in crescita e attualmente ha superato i 75 mila dollari per tonnellata, aumentando del 280% rispetto a quanto è stato registrato a gennaio 2021.

Esistono dei giacimenti anche in Italia, in particolare a Roma. Apparentemente questa potrebbe essere una buona notizia per il nostro Paese, ma è probabile che l’Italia non sarà in grado di sfruttare questa risorsa e diventare un leader sul mercato.

Dove si trova il litio in Italia?

Già negli anni ’70, a Nord di Roma, l’Enel ha scoperto una concentrazione mineraria di oltre 350 milligrammi per litio, una delle più alte al mondo. Attualmente, l’Italia non possiede ancora le competenze scientifiche e tecniche per estrarlo, rendendo inutilizzabile questo preziosissimo giacimento.

Fortunatamente, nessuno è rimasto con le mani in mano. Infatti, la redazione di RomaToday ha segnalato questa situazione incresciosa a una compagnia tedesca e a un gruppo italo-australiano che si sta già occupando dei giacimenti di zinco, nickel, rame e argento.

Il primo gruppo si occuperà di una zona di circa 1146 ettari di terreno, nel comune di Campagnano, il secondo di 2046 ettari situato tra il comune di Roma e di Anguillara Sabazia. Questi due giacimenti devono essere prima oggetto di studio, infatti lo scopo dei ricercatori sarà quello di capire se questa concentrazione di litio è la stessa rilevata 50 anni fa dall’Enel.

Qualora questi numeri e queste informazioni venissero confermate, si potrebbe aprire una stagione di estrazioni nei pozzi esistenti, ma è importante che il nostro Paese punti al massimo su questa risorsa, in modo tale da non rimanere indietro rispetto agli altri Stati.

Durante un’intervista su Il Messaggero, fatta al geologo Marcello De Angelis, è emerso che il litio è una risorsa che ha destato un alto livello di interesse. L’estrazione dell’oro bianco avviene trattando i fluidi, che vengono portati in superficie con procedimenti chimici e fisici. Successivamente vengono conservati e trattati per produrre il cloruro di litio e il carbonato di litio.

Ha aggiunto che i tempi di estrazione potrebbero essere molto brevi e che entro il 2026 si potrebbe arrivare a produrre una certa quantità di litio.
Questa risorsa è di estrema importanza, perché i veicoli di ultima generazione e le loro batterie possono arginare il problema del riscaldamento globale, che continua a preoccupare ambientalisti, scienziati e tutta la popolazione del Mondo. La scoperta dell’utilizzo di questa risorsa, potrebbe avere degli effetti molto positivi sul nostro pianeta ed è giusto che l’Italia tenga sotto controllo i lavori sull’estrazione del litio.

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