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Le lontre di mare hanno imparato qualcosa di sorprendente: la scoperta

Le lontre di mare sono riuscite a trovare uno stratagemma per mangiare nuove prede senza rischiare di danneggiare i loro denti: i risultati dello studio sono incredibili.

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Lontra di mare Fonte foto: 123RF

La lontra marina è un simpatico mammifero che vive prevalentemente lungo le coste dell’Oceano Pacifico, oggi considerata una specie in pericolo per via delle numerose battute di caccia che in passato servivano a procurarsi la sua pregiata pelliccia. Sono in atto diversi programmi di ripopolamento, ma uno dei problemi che queste creature deve affrontare riguarda la scarsità di cibo. Le loro prede naturali stanno diventando sempre più difficili da trovare: per questo, le lontre di mare hanno imparato una tecnica sorprendente per sopravvivere.

Di cosa si cibano le lontre di mare

Le lontre di mare (Enhydra lutris) hanno un ampio ventaglio di prede tra cui scegliere, potendo cibarsi di oltre 100 specie diverse: sono quasi interamente creature invertebrate come i ricci di mare, i vermi di mare, le vongole, le cozze, gli abaloni e altri molluschi. Ovvero, animali di piccole dimensioni e non troppo difficili da aprire, per poterne consumare il contenuto senza troppi rischi. Uno dei problemi delle lontre marine, infatti, riguarda i loro denti che potrebbero scheggiarsi se dovessero usare troppa forza per mangiare una preda.

Purtroppo, negli ultimi anni le popolazioni di animali invertebrati di questo tipo sono diminuite drasticamente: l’eccessivo sfruttamento delle risorse marine e il cambiamento climatico hanno contribuito alla quasi scomparsa delle naturali prede delle lontre di mare. Queste ultime, allora, hanno dovuto ingegnarsi. E hanno imparato qualcosa di sorprendente: ora utilizzano degli strumenti per aprire i gusci di creature come granchi e lumache di mare, in modo da non doverle mettere sotto ai denti ancora intere e rischiare così di farsi del male.

Il nuovo studio sulle lontre marine

Un team di studiosi si è interessato di questo fenomeno: il gruppo, capitanato dal ricercatore Chris Law dell’Università del Texas, ha individuato e seguito – con l’ausilio di alcuni microchip – 196 lontre marine per effettuare un’indagine sulle loro abitudini alimentari. È così emerso che questi mammiferi prediligono di gran lunga cibarsi di animali dal guscio delicato, come i ricci di mare e gli abaloni, ma che hanno sviluppato una nuova tecnica di sopravvivenza per affrontare periodi di carestia. In particolare, hanno imparato ad utilizzare degli strumenti.

Davanti a prede più ardue da aprire, le lontre evitano ora di danneggiarsi i denti cercando di masticarle e usano invece delle rocce, delle conchiglie o dei rifiuti (talvolta persino gli scafi delle navi o le banchine dei moli) per romperne il guscio. Lo studio ha stabilito per la prima volta che questi rudimentali strumenti hanno contribuito a ridurre i danni ai denti delle lontre di mare, un elemento essenziale per la loro sopravvivenza – in caso contrario, potrebbero morire di fame perché non riuscirebbero più a nutrirsi.

Un altro elemento interessante è che le femmine utilizzano gli strumenti in maniera migliore rispetto ai maschi, avendo così la possibilità di consumare prede fino al 35% più difficili da aprire rispetto ai loro compagni. Secondo i ricercatori, ciò è un tentativo di riequilibrare le disparità generate dalla natura: gli esemplari femminili hanno infatti dimensioni corporee più piccole e una capacità di mordere più debole rispetto agli esemplari maschili, quindi hanno imparato a loro vantaggio ad utilizzare una tecnica che ha permesso loro di sopravvivere più facilmente.

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