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SCIENZA

Lucy, la sonda che trasporta i messaggi dei vip per gli umani del futuro

Einstein, i Beatles, Martin Luther King, Carl Sagan: sulla placca della sonda Lucy il messaggio degli uomini della Terra per l'umanità del futuro

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Lucy in the sky Fonte foto: ANSA

Lucy è il nome della prima missione della NASA diretta verso gli asteroidi troiani di Giove, un sistema di oltre 4 mila corpi celesti situati in corrispondenza dei punti di Lagrange Sole-Giove la cui indagine sarà in grado, secondo l’Agenzia Spaziale, di illuminare la storia più antica del Sistema Solare.

Lanciata lo scorso 16 Ottobre da Cape Canaveral, Lucy porta con sé un messaggio inciso su una placca, “per i nostri discendenti”.

La tradizione dei messaggi nello spazio

I primi veicoli spaziali a lasciare il Sistema Solare contenevano dei messaggi inviati dagli abitanti della Terra alle forme di vita intelligenti che un giorno potrebbero intercettarli.

I primi oggetti a lasciare il nostro Sistema furono, rispettivamente nel 1972 e nel 1973, le sonde Pioneer 10 e Pioneer 11: a loro il compito di portare nello spazio profondo la cosiddetta “placca dei Pioneer”,che tra le altre cose mostra le figure di un uomo e una donna e la posizione della Terra nel Sistema Solare. Fu elaborata da Frank Drake e Carl Sagan, allo scopo fornire informazioni sulla nostra specie e sul pianeta Terra a eventuali forme di vita intelligenti che avessero intercettato i veicoli spaziali.

Nel 1977 venne inviato nello spazio il Voyager Golden Record, in duplice copia a bordo delle sonde Voyager 1 e Voyager 2, che si trovano oggi a oltre 20 miliardi di chilometri dalla Terra e sono quindi gli oggetti in assoluto più lontani dal nostro pianeta mai inviati nello spazio.

Al loro interno, un disco per grammofono contenente immagini dalla Terra, suoni naturali dal nostro pianeta e le voci degli esseri umani che salutano in 55 lingue diverse. La NASA impegnò nuovamente Carl Sagan nella selezione dei contenuti da inviare oltre il Sistema Solare: la commissione guidata dall’astronomo e scrittore allora afferente alla Cornell University scelse così 115 immagini, suoni naturali come quello delle onde e il canto degli uccelli, una selezione musicale di diverse epoche e, oltre ai saluti del popolo della Terra, un messaggio dell’allora Presidente USA Jimmy Carter e del Segretario generale delle Nazioni Unite Kurt Waldheim.

La tradizione di inviare messaggi oltre i confini del nostro Sistema Solare è stata ripresa in occasione della missione Lucy, che sta portando con sé verso Giove non un messaggio per eventuali forme di vita aliena intelligenti, ma una vera e propria “capsula del tempo” destinata agli umani del futuro.

Einstein e i Beatles nel messaggio di Lucy

Una volta completata la propria missione diretta agli asteroidi troiani di Giove, la sonda Lucy rimarrà in un’orbita stabile, tra la Terra e gli asteroidi, “per centinaia di migliaia, se non milioni, di anni”. Non è quindi difficile immaginare che in un futuro molto lontano i discendenti della nostra specie divenuta interplanetaria possano rinvenire questo cimelio, risalente agli albori dell’esplorazione spaziale da parte degli umani.

La placca di Lucy è una “capsula del tempo” che parla agli umani del futuro, e lo fa con le parole di importanti artisti e pensatori, in un mosaico di citazioni che vanno da Albert Einstein, lo scienziato che cambiò la prospettiva degli umani sul mondo, fino ai Beatles, passando per Martin Luther King e il premio Nobel per la Letteratura Kazuo Ishiguro.

“Non perdere mai la curiosità. Non cercare di diventare un uomo di successo, ma di valore” è il messaggio per l’umanità futura mutuato da Einstein, mentre alle parole dell’attivista Martin Luther King viene lasciato il compito di sottolineare che “non siamo i fautori della storia. È la storia a costruire noi”.

Una frase per ognuno dei Beatles, e una citazione di Yoko Ono, sull’amore e sui sogni degli umani, ricordano che proprio dal pezzo di John Lennon “Lucy in the sky with diamonds” deriva il nome con cui fu battezzata l’ominide Lucy, a cui è dedicata la sonda.

Non poteva mancare la “voce” di Carl Sagan, lo scienziato e autore a cui si deve l’affascinante tradizione dei messaggi lanciati nello spazio profondo, che porta a bordo di Lucy un rinnovato invito alla scienza guidata dalla curiosità.