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SCIENZA

È successo veramente: hanno invaso una spiaggia, a ottobre

Per forma e dimensioni queste meduse sembrano proprio delle vere palle di cannone ed è davvero incredibile vederle "spiaggiate" tutte insieme lungo la costa: ma cos'è successo e perché hanno invaso la sabbia in autunno?

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Immaginate di camminare lungo una spiaggia al tramonto, per poi imbattervi improvvisamente in uno spettacolo… gelatinoso. Ecco, questo è ciò che è successo, in pieno ottobre, a chi si è trovato di fronte all‘invasione di meduse palla di cannone che ha lasciato interdetti sia gli avventori del tratto di costa, insolitamente occupata dall’animale marino, sia gli scienziati.

Tuttavia, non c’è voluto molto per capire che questo (insolito) “raduno” autunnale non è inspiegabile. Alla base dello sciamare di massa da parte di questa specie di organismi planctonici c’è un processo naturale, legato nientemeno che alle loro abitudini alimentari.

L’avvistamento dello sciame di meduse palla di cannone

Prima di spiegare l’avvenimento, però, è bene geolocalizzarlo e parlare delle modalità di avvistamento. L’invasione di meduse è avvenuta sulla costa settentrionale del Cape Hatteras National Seashore Park, negli Stati Uniti, sul confine settentrionale dell’Isola di Ocracoke in Carolina del Nord. A imbattersi nel tappeto di gelatinose creature sono stati i ranger dell’area, che rispondono al National Park Service e hanno subito documentato quanto accaduto.

I ranger, stupiti da questo affollamento autunnale, hanno contattato i responsabili del National Park Service che, a loro volta, si sono rivolti agli esperti del Dipartimento delle Risorse Naturali della Georgia, cui fa capo l’intero parco, anche per accertarsi che non stesse succedendo niente di troppo strano o pericoloso. La risposta è stata che no, non c’era nulla di cui preoccuparsi. Anche perché la medusa palla di cannone, in realtà, a dispetto del suo nome, non è poi così temibile.

Le caratteristiche della medusa palla di cannone

Sì, perché la medusa pala di cannone è quasi innocua. Il suo nome scientifico è Stomolophus meleagris ed è sì urticante, ma non è letale. Avere a che fare con questa medusa non è dunque piacevole, ma non è né letale né eccessivamente doloroso, nonostante il bruciore permanga per diverso tempo dopo il contatto. Ci sono solo due cose degne di nota: la prima è la sua relazione simbiotica con il granchio ragno corpulento (una volta incontrati non si lasciano più) e le sue dimensioni.

La relazione con il granchio è inscindibile, perché entrambi si nutrono delle stesse cose, mentre per quanto riguarda le sue dimensioni, la sua “testa” può raggiungere fino a 25 centimetri di diametro, mentre le sue braccia sono generalmente non troppo lunghe, ma sono essenziali perché con queste si dà la spinta sia per muoversi che per catturare le sue prede.

Le prede sono generalmente, organismi acquatici (in particolare zooplancton) e larve. Ed eccoci al punto cruciale: sono state proprio le larve degli scorfani tamburo rosso, di cui ghiotte, a spingere le meduse verso la costa per la scintillante invasione che si è palesata di fronte agli occhi dei ranger del Cape Hatteras National Seashore Park.

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L’invasione delle meduse palla di cannone

Ebbene sì: l’invasione coincide con la presenza, nelle acque della Carolina del Nord, dello scorfano tamburo rosso, pesce d’acqua salata che è attualmente nel bel mezzo della stagione riproduttiva. Il motivo per cui le meduse si sono ammassate in questo modo è che la deposizione delle uova di questi pesci si è combinata in maniera naturale alla temperatura delle acque: è come se l’intera area si fosse trasformata in un all you can eat per le meduse.

Una volta sazie, le meduse si sono spiaggiate sulla costa, ma, nel caso ve lo steste chiedendo, non rischiano di sciogliersi al sole: le temperature, infatti, sono estremamente miti e con il risalire della marea, le meduse possono tornare poi in mare.