Un muro di "fumo bollente" in cielo: cosa sappiamo sull'avvistamento
Il telescopio Hubble ha scattato un'immagine eccezionale: si tratta di una nube cosmica tempestata di stelle, che sembra quasi un muro di "fumo bollente".
Lo spazio profondo ha ancora tantissimi misteri con cui sorprenderci: nei giorni scorsi, il cielo ci ha regalato un’altra istantanea mozzafiato ripresa dalle telecamere del telescopio Hubble. Sembra quasi un muro di “fumo bollente” che si erge nell’Universo, un’immagine davvero sensazionale. Di che cosa si tratta?
La nube cosmica immortalata dal telescopio Hubble
La NASA ha condiviso una delle ultime immagini scattate dal telescopio Hubble, ed è qualcosa di assolutamente sorprendente. Un muro di vorticoso fumo rossastro cosparso di piccoli puntini luminosi dall’aspetto abbagliante: si tratta di una nube cosmica tempestata di stelle, che finalmente gli scienziati hanno potuto studiare in maniera più approfondita. NGC 6530 – questo il nome che gli astronomi hanno dato alla nube – è un ammasso aperto situato nella costellazione del Sagittario ed è caratterizzato da polveri cosmiche dove si annidano migliaia di stelle.
La nube, scoperta per la prima volta già nel ‘600, si trova a circa 4.350 anni luce dalla Terra ed è nel cuore della Nebulosa Laguna, un enorme insieme di gas interstellari dall’aspetto così brillante che è possibile vederlo ad occhio nudo quando il cielo è sufficientemente limpido e buio. Grazie agli strumenti all’avanguardia di cui è dotato il telescopio Hubble, gli esperti si sono dedicati allo studio di NGC 6530. Perlustrando l’intera regione, avevano come obiettivo l’individuazione di nuovi esempi di proplyds, dischi protoplanetari ionizzati che circondano le stelle appena nate.
La maggior parte dei proplyds che conosciamo si trova nella vicina Nebulosa di Orione: finora è stato difficile, per gli astronomi, comprendere la loro origine e la loro esistenza in altre regioni dell’Universo. Il telescopio Hubble, che è in grado di osservare anche a lunghezze infrarosse, è fondamentale per lo studio delle stelle e della loro nascita. Combinando i suoi dati con quelli estrapolati dalle osservazioni effettuate con il più recente telescopio James Webb, sarà possibile scandagliare le polveri e i gas che circondano le stelle appena nate e capire qualcosa in più sulla loro origine.
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Hubble, le sue foto più suggestive
Lanciato in orbita bassa nel 1990, il telescopio spaziale Hubble è uno dei più importanti strumenti che ancora oggi abbiamo per poter esplorare lo spazio più profondo. Nonostante i tanti anni di servizio, è ancora in funzione e probabilmente durerà ancora per uno o due decenni, prima di lasciare il posto al suo “collega” James Webb. Quest’ultimo è stato lanciato il giorno di Natale del 2021, e in appena un anno ci ha regalato alcune delle istantanee più suggestive mai riprese dall’Universo. Ma è ancora Hubble ad avere il record in quest’ambito: le sue foto spaziali sono bellissime.
Neanche un anno fa, ad esempio, ha catturato il momento in cui è avvenuta la fusione tra tre galassie distinte, un evento eccezionale che si è verificato a oltre 680 milioni di anni luce dalla Terra. Mentre la scorsa estate è stata la volta di una misteriosa “lingua di fuoco” individuata all’interno della Nebula Ragno Rosso, una foto da brividi. Senza contare che Hubble ha permesso agli scienziati di studiare gli esopianeti, i lampi di luce gamma e – non da ultimo – i buchi neri. Insomma, è una vera miniera d’oro di informazioni provenienti dallo spazio, e lo sarà ancora per molto tempo.