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SCIENZA

Eccolo: un sistema di propulsione pionieristico per i viaggi spaziali

Ebbene sì: la NASA sta testando un progetto, in collaborazione con l'agenzia governativa statunitense Darpa, che mira a sviluppare un sistema di propulsione pionieristico per i viaggi spaziali e arrivare in tempi record su Marte (e altri pianeti)

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Razzi a propulsione nucleare per arrivare su Marte: la Nasa annuncia i test Fonte foto: NASA/JPL-Caltech

E se potessimo muoverci nello spazio a velocità supersoniche? E se atterrare su Marte non fosse più così difficoltoso? Pare che la Nasa sia impegnata proprio a rispondere a queste domande e che stia lavorando a un sistema basato su razzi a propulsione nucleare, i quali dovrebbero garantire non solo tempi di viaggio più brevi, ma anche maggiore sicurezza durante i tragitti dalla Terra agli altri pianeti.

Sì, può sembrare fantascientifico, eppure è tutto vero: per riuscire nel suo intento, infatti, l’agenzia spaziale degli Stati Uniti sta collaborando con la Defense Advanced Research Projects Agency (Darpa). E non è tutto qui, perché i due enti governativi hanno già in mente una data per effettuare il primo tentativo di lancio nello spazio.

L’annuncio della Nasa e la rivoluzione dei viaggi spaziali

Ad annunciare il nuovo progetto (e la collaborazione con la Darpa) è stata proprio la Nasa, con un comunicato stampa ufficiale. L’agenzia spaziale ha dichiarato di star muovendo i primi passi per ideare e testare un motore a razzo termico nucleare, destinato in primis alle missioni con equipaggio da inviare su Marte. Il progetto, che prende il nome di DRACO (Demonstration Rocket for Agile Cislunar Operations) è mirato a rivoluzionare i viaggi spaziali.

Se DRACO dovesse funzionare, gli astronauti potrebbero viaggiare da e verso lo spazio profondo più agevolmente che mai: sfruttare un motore basato sui razzi a propulsione nucleare, infatti, permetterebbe non solo maggiore velocità, ma anche la minimizzazione dei tempi di rifornimento. Un motore del genere sfrutta un reattore a fissione per generare temperature estremamente elevate e il calore prodotto viene poi trasferito a un propellente liquido innescando un processo tre volte più efficiente dei sistemi chimici tradizionali.

Un sistema pioneristico ed efficiente

Si tratterebbe di un sistema mai usato per i viaggi spaziali, che però, almeno in questa fase teorica, sembra essere particolarmente efficiente. Secondo Nasa e Darpa, infatti, i vantaggi non si rifanno solo alla velocità e al risparmio del carburante. L’efficienza del sistema permetterebbe di spostare i budget che vengono generalmente investiti per rendere più robuste le aree destinate alla combustione chimica in innovazioni legate alla strumentazione e alla comunicazione.

Attualmente, è bene ricordare, il viaggio su Marte richiede circa nove mesi con i mezzi attuali e spesso le comunicazioni possono essere rallentate e gli strumenti complicati da utilizzare. Con l’arrivo della nuova tecnologia nucleare, il volo verso il Pianeta Rosso richiederebbe a malapena 45 giorni in condizioni comunicative sensibilmente migliori e con nuove attrezzature pronte a facilitare di molto la permanenza in orbita e il lavoro degli astronauti.

I ruoli della Nasa e della Darpa

L’accordo fra Nasa e Darpa prevede già una specifica distribuzione dei compiti: lo Space Technology Mission Directorate della Nasa guiderà lo sviluppo tecnico del motore termico nucleare da integrare con un veicolo spaziale sperimentale già ideato dalla Darpa, la quale, peraltro, guiderà anche il programma generale, compresa l’integrazione e l’approvvigionamento dei sistemi missilistici, le approvazioni, la programmazione della prima missione e la sua sicurezza.

Come abbiamo accennato, c’è già una data ipotetica: il 2027. Questi quattro anni serviranno prevalentemente per svolgere i test del motore e per ricerche sulle innovazioni legate ai materiali aerospaziali. Per i “comuni mortali” invece, ci vorrà ancora diverso tempo prima di fare un viaggio del genere: la Nasa, infatti, stima di poter inviare in sicurezza esseri umani su Marte non prima del 2040.