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SCIENZA

Navicelle spaziali e simulazioni di passeggiate lunari si stanno svolgendo in Arizona

Per prepararsi all'esplorazione della Luna che avverrà con il lancio della missione Artemis, la NASA sta testando degli strumenti sulla Terra: ecco cosa sta succedendo

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Nasa, esercitazioni nel deserto Fonte foto: NASA/Josh Valcarcel

Tute spaziali, strumenti con ruote e grandi braccia meccaniche, camminate al rallentatore e un collegamento diretto con la base operativa: no, non abbiamo anticipato la missione Artemis, che resta programmata per il 2025, ma ci stiamo preparando nel migliore dei modi all’esplorazione della Luna. Gli astronauti e gli scienziati della NASA, infatti, stanno svolgendo delle simulazioni nel deserto dell’Arizona, dando vita a uno spettacolo sicuramente particolare.

I test sono in corso nel campo vulcanico di San Francisco vicino a Flagstaff, in Arizona, e ovviamente il perimetro è stato accuratamente delimitato per evitare le interferenze di intrusi e curiosi. L’agenzia spaziale americana ha però voluto divulgare alcuni scatti delle prove tecniche, spiegando per altro nel dettaglio a cosa servono e come aiuteranno coloro che si ritroveranno a camminare sulla superficie lunare.

I test e le modalità operative

Come previsto nel programma Extravehicular Activity & Human Surface Mobility, i test consistono in una serie di dimostrazioni tecnologiche, controlli hardware e operazioni scientifiche che in futuro faranno parte della missione Artemis. A essere impegnati sono due team: il primo si muove sul campo ed è composto da astronauti, ingegneri della NASA ed esperti che stanno proprio conducendo le passeggiate simulate, mentre il secondo è formato da diversi controllori di volo e scienziati che sono rimasti al Johnson Space Center della NASA a Houston per monitorare e guidare le loro attività.

I due team integrati stanno lavorando insieme: gli astronauti della NASA Kate Rubins e Andre Douglas sono i principali membri dell’equipaggio e, per l’occasione, indossano diversi modelli di tute spaziali per comprendere quale sia la più ergonomica, confortevole, sicura e performante. Al termine di ogni fase dei test lunari i due team si riuniscono per discutere e rivedere tutto ciò che è stato fatto (ogni operazione viene registrata). Tutti i dati vengono poi forniti ad altri esperti che contribuiranno ad affinare le tecnologie necessarie per ottimizzare l’esplorazione.

Le passeggiate lunari

Stando al programma della NASA, queste attività sulla superficie terrestre prevederanno almeno quattro passeggiate lunari simulate, che ricalcano proprio le operazioni pianificate per tutte le missioni Artemis in programma, oltre a sei dimostrazioni di tecnologia avanzata. Proprio durante queste dimostrazioni, i team dovranno mettere alla prova tutti gli strumenti, le procedure e i sistemi attualmente a disposizione dell’agenzia spaziale americana per individuare quelle che andranno sicuramente utilizzate durante le missioni e, al contempo, scartare tutto ciò che può rallentare le operazioni.

Sia il team operativo che quello di controllo stanno usando anche la realtà aumentata per simulare delle situazioni di pericolo o di emergenza, come malfunzionamenti e casi estremi che possono condurre gli astronauti a trovare nel modo più veloce possibile la strada di ritorno verso il lander. Non solo: con le passeggiate in corso la NASA valuterà le lacune e le sfide associate alle operazioni lunari al Polo Sud, inclusa la raccolta di dati e le comunicazioni tra il team di controllo di volo e il team scientifico di Houston per protocolli decisionali rapidi.

Lo scopo dei test

«I test sul campo svolgono un ruolo fondamentale nell’aiutarci a testare tutti i sistemi, l’hardware e la tecnologia di cui avremo bisogno per condurre operazioni lunari di successo durante le missioni Artemis – dice Barbara Janoiko, direttrice dei test sul campo – e per garantire l’attendibilità dei risultati i nostri team hanno lavorato insieme senza sosta per garantire estrema preparazione in ogni fase del percorso».

Prima delle simulazioni, ha voluto precisare la dottoressa Janoiko, «ogni membro del team scientifico ha superato dure selezioni e ognuno di loro è stato incaricato di sviluppare gli obiettivi precisi per i test sul campo: sono state generate mappe geologiche e poste domande di enorme rilevanza sia per le passeggiate lunari che per tutti i punti di atterraggio». Il risultato? Pare che quello in corso sia il test sulla Terra in assoluto più simile a ciò che accadrebbe proprio sulla Luna.

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