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Netflix ci ha visto giusto: buone notizie

Da quando ha bloccato la condivisione delle password, Netflix registra un numero altissimo di nuovi contratti stipulati che, al netto delle nuove disdette, fanno segnare un ottimo +25%

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Poteva finire molto male, ma alla fine sembra stia andando tutto bene: stiamo parlando delle conseguenze dello stop alla condivisione delle password di Netflix, messo in atto a partire da fine maggio 2023, che avrebbe potuto causare gravi ripercussioni sul numero di abbonati alla piattaforma di streaming.

Secondo i primi dati, relativi al mercato americano e raccolti da Antenna, l’impatto c’è stato, ma positivo: Netflix ci ha visto giusto e il numero totale degli abbonati sta crescendo. Non ci sono ancora dati relativi ad altri Paesi, come l’Italia (anche da noi non è più possibile condividere le password), ma se quando arriveranno saranno simili a quelli americani, allora Netflix avrà ragione due volte.

Netflix cresce: i dati Antenna

I dati pubblicati da Antenna non riguardano il numero totale degli abbonati in USA, ma quello dei nuovi contratti e delle nuove disdette. Nei quattro giorni successivi al 23 maggio, cioè da quando Netflix ha bloccato le password condivise, negli Stati Uniti si sono registrati fino a 100 mila nuovi abbonamenti al giorno.

Rispetto alla media dei 60 giorni precedenti la crescita è del 102% (più del doppio) e, tornando indietro nel tempo, nemmeno durante i lockdown per il Covid in USA ci sono stati tanti nuovi abbonamenti a Netflix in un giorno solo.

Certamente sono cresciute, e di parecchio, anche le cancellazioni degli abbonamenti da parte di tante persone che erano disposte a pagare per Netflix, ma solo se costava la metà. Tuttavia, le cancellazioni sono state inferiori ai nuovi contratti e il numero netto, alla fine dei conti, è positivo: +25,6%.

Netflix non mentiva

Questa crescita degli abbonamenti del 25% non è un numero da sottovalutare: certamente andrà poi verificata a fine trimestre con i dati consolidati, ma è molto vicina a quel 30% di abbonamenti “persi che Netflix ha sempre lamentato a causa della condivisione delle password.

Da quando Netflix ha iniziato a vedere gli account condivisi come un problema per i suoi bilanci, infatti, i suoi manager hanno sempre detto agli investitori che quasi un terzo delle persone che guardavano Netflix nel mondo lo facevano senza avere un abbonamento: o tramite la condivisione dell’account con qualcun altro, o tramite altri mezzi illegali.

Pubblicità o membro extra?

I numeri di Antenna, oltre a riferirsi al solo mercato americano, hanno anche un secondo limite: riguardano soltanto i contratti stipulati e cancellati e non includono, al loro interno, i nuovi “utenti extra.

Cioè tutti gli ex utenti “in condivisione” che hanno deciso di pagare 7,99 dollari al mese (in Italia si pagano 4,99 euro) per vedere Netflix agganciandosi all’account di qualcun altro. Sommando gli utenti extra ai nuovi contratti, quindi, molto probabilmente andiamo vicinissimi a quel 30% dichiarato da Netflix.

Nei numeri, invece, ci sono gli abbonati al nuovo piano con pubblicità (6,99 dollari in USA, 5,49 euro in Italia) lanciato proprio per attrarre chi vuole Netflix ma non è disposto a pagare il prezzo pieno.

Sarà molto interessante, a questo punto, leggere i dati di fine trimestre e capire se lo stop alla condivisione delle password ha portato più membri nuovi con pubblicità o più membri extra: Netflix, infatti, è convinta che il suo futuro passi principalmente dagli abbonamenti con spot e ha stretto una partnership con Microsoft per la raccolta pubblicitaria a livello globale.

Avrà visto giusto anche in questo caso?