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SCIENZA

New York è stata invasa da questi insetti

La città di New York ha vissuto giornate da incubo a causa dell'invasione da parte di alcuni minuscoli insetti che hanno messo tutti in allarme.

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Negli scorsi giorni gli abitanti di New York hanno riferito di un fenomeno che ricorda (vagamente) una delle piaghe bibliche: la città è stata letteralmente invasa da minuscoli insetti. Non potevano correre, andare in bicicletta, camminare e persino prendere il treno se non attraversando questi fitti sciami che all’improvviso sono apparsi senza lasciar loro tregua. Al punto da non poter neanche respirare, col rischio di ingerirli o aspirarli dal naso. Video e foto testimoniano la portata dell’evento ma tutti si sono chiesti le ragioni di questa invasione. E soprattutto, di che insetti si tratta?

Invasione di insetti a New York, parlano gli esperti

Da una sponda all’altra di New York, tutti si sono allarmati per questa improvvisa invasione di piccoli insetti volatili. In molti hanno cercato il parere degli esperti, anch’essi presi alla sprovvista dalla portata dell’evento e, alla fine, una risposta è arrivata.

Come riporta il New York Times, la dottoressa Corrie Moreau, professoressa di entomologia alla Cornell University, ha osservato con attenzione le immagini degli insetti notando che possono essere sia verdi che bianchi ed è giunta alla conclusione che si tratta di afidi. Dello stesso parere è il dottor Louis N. Sorokin, entomologo che lavora con l’American Museum of Natural History interpellato da Curbed che ha analizzato alcuni campioni.

Un’altra cosa su cui i due esperti sono totalmente d’accordo è che vedere così tanti afidi tutti insieme è un fenomeno piuttosto insolito. Questi insetti somigliano apparentemente a piccole mosche ma hanno una struttura diversa, con il corpo molle e un apparato boccale succhiatore. Si nutrono di molte varietà di piante, dalle quali estraggono i fluidi vegetali (ovvero la ninfa), e possono essere sia con che senza le ali. In breve, sono quei minuscoli esserini che volgarmente vengono definiti “pidocchi delle piante”.

Perché gli sciami di afidi si sono moltiplicati

Per rispondere alla domanda sono stati interpellati i ricercatori della Rutgers University, impegnati proprio nello studio di tutti quegli insetti che influenzano la nostra capacità di coltivare piante e cibo, inclusi gli afidi. Il professor George C. Hamilton del Dipartimento di Entomologia, intervistato da Curbed, ha spiegato che “fino agli anni ’50 e ’60, quando in primavera le temperature erano normali, gli afidi appena nati potevano impiegare un paio di settimane per raggiungere lo stadio adulto”. Con l’innalzamento della temperatura, però, è possibile che questo periodo si sia ridotto fino a una settimana, anticipando il periodo di schiusa.

Hamilton ha spiegato anche che gli afidi non si riproducono accoppiandosi e che ogni femmina può generare una trentina di figli, i quali a loro volta faranno la stessa cosa. Queste condizioni unite insieme contribuiscono a moltiplicare la presenza di questi insetti in modo così evidente, al punto da generare quella che alla percezione umana è una vera e propria invasione.

Quanto accaduto a New York al momento resta un fenomeno isolato, ma perfettamente in linea con gli effetti del cambiamento climatico di cui si parla tanto in questi mesi: “Come con qualsiasi altro insetto – ha detto Hamilton -, probabilmente vedremo dei cambiamenti nel loro comportamento“. Basti pensare alla zanzara Culex modestus che si è spinta fino in Finlandia, quando prima viveva entro la fascia equatoriale.

Gli afidi sono pericolosi per l’uomo?

Quando si parla di “invasione” viene spontaneo pensare a qualcosa di pericoloso per la salute e l’incolumità dell’uomo, ma non è questo il caso. Gli afidi non sono pericolosi per noi umani, al netto del fastidio che possono provocare ingerendoli per sbaglio o aspirandoli dal naso. Nutrendosi esclusivamente di piante, l’unico reale rischio interessa le coltivazioni ma al contempo ci sono ottimi alleato in grado di arginare ogni danno, come ad esempio le coccinelle, tra le principali consumatrici di afidi.

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