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È vero che gli anelli di Saturno spariranno? Un curioso fenomeno

E se gli anelli di Saturno scomparissero? Il curioso fenomeno nel 2025 sarà solo un effetto ottico dalla durata temporanea

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Saturno quest’anno offre uno spettacolo inconsueto: i suoi maestosi anelli, visibili da secoli e simbolo del pianeta stesso, sembrano svanire. Non si tratta di un fenomeno permanente, ma piuttosto di un gioco prospettico legato all’orbita del pianeta rispetto alla Terra.

Perché gli anelli di Saturno “spariranno”

Il 2025 segna un periodo speciale: gli anelli di Saturno spariranno completamente alla nostra vista. Il culmine di questa “scomparsa” visiva avverrà il 23 marzo, quando la Terra attraverserà il piano stesso degli anelli. Non solo: anche la loro ombra non sarà visibile perché il Sole si collocherà esattamente alle spalle della Terra. Il 6 maggio, invece, il nostro pianeta si troverà sotto il piano degli anelli: questi ultimi torneranno visibili, ma la loro ombra scomparirà poiché, questa volta, saranno di taglio se visti dal Sole. Tale periodo corrisponde all’equinozio autunnale di Saturno.

Gli anelli di Saturno non rappresentano solo l’immagine più celebre del pianeta, ma anche uno dei fenomeni di maggior spettacolarità del sistema solare. Estesi per circa 280.000 chilometri, coprono oltre due terzi della distanza tra la Terra e la Luna. Eppure, la loro struttura è straordinariamente sottile: in alcuni punti non superano i 10 metri di altezza, l’equivalente di un edificio di tre piani.

Se Saturno e i suoi anelli fossero ridotti alla dimensione di un foglio A4, questi ultimi sarebbero 100 volte più sottili della carta. La loro apparente fragilità è, in realtà, il risultato di processi complessi legati alla formazione e all’evoluzione dei materiali nello spazio.

Quanti anni hanno gli anelli di Saturno?

La storia degli anelli di Saturno inizia probabilmente con una collisione titanica. Si ipotizza che un’antica luna ghiacciata sia stata distrutta da un impatto violento, forse con un altro satellite. I frammenti risultanti, inizialmente sparpagliati, si sono gradualmente allineati lungo l’equatore del pianeta, influenzati dalla sua rotazione rapida e dal suo rigonfiamento equatoriale. Questo ha dato origine a un disco di detriti quasi perfettamente piatto.

Gli anelli sono composti principalmente di acqua ghiacciata, che riflette la luce solare e conferisce loro una brillantezza unica. Studi moderni stimano che le particelle che li compongono siano piccole, perlopiù delle dimensioni di automobili, ma in numero incalcolabile: si parla di quadrilioni di frammenti. La loro età, però, rimane un mistero. Alcune ricerche suggeriscono che gli anelli siano relativamente giovani, con una vita compresa tra 100 e 400 milioni di anni. Questi dati si basano sull’accumulo di polveri scure provenienti da micrometeoriti, che “inquinano” la loro superficie brillante.

Ad ogni modo, studi più recenti hanno scoperto che il tasso di accumulo potrebbe essere più lento del previsto, grazie all’interazione tra le particelle degli anelli e il potente campo magnetico di Saturno. Questo potrebbe indicare che gli anelli sono molto più antichi di quanto si pensasse inizialmente.

Osservare Saturno durante il periodo in cui gli anelli appaiono sottili come una lama è un avvenimento raro, reso possibile dall’inclinazione dell’asse del pianeta. Simile a quello terrestre, l’asse di Saturno è inclinato di circa 26 gradi rispetto al piano orbitale. Questo significa che, durante il suo lungo anno corrispondente a circa 30 anni terrestri, gli anelli si mostrano in angolazioni variabili. In corrispondenza degli equinozi, però, l’allineamento con la Terra rende gli anelli quasi invisibili, un evento che si verifica due volte nel corso di ogni orbita.

Nonostante la difficoltà di osservare il pianeta a marzo, quando sarà vicino al Sole nel cielo, novembre offrirà una migliore opportunità per ammirare Saturno in questa fase unica. L’assenza apparente degli anelli, pur temporanea, ricorda quanto essi siano parte integrante dell’identità del pianeta: senza di loro sembra perdere parte della sua magia, ma la nuova scoperta su Saturno rassicura tutti noi sul fatto che il loro graduale ritorno sia una promessa. Non a caso è soprannominato il Signore degli Anelli!

Ogni volta che Saturno viene scrutato attraverso un telescopio, si ripercorrono le orme di Galileo, Huygens e Maxwell, pionieri dell’astronomia che hanno trasformato il nostro modo di vedere il cosmo. E anche se oggi ne sappiamo molto di più, gli anelli continuano a custodire segreti che ci spingono a guardare oltre, con curiosità e meraviglia.

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