I ricercatori hanno certificato l'estinzione del chiurlottello
Il Chiurlottello è una specie di uccello che è stata diffusa in Europa: adesso si sono perse le tracce di questo animale ed è stato dichiarato estinto
Sembra ormai una certezza, si sono perse le tracce di questo animale: il fatto può essere sinonimo di una sola cosa, cioè che si è estinto.
Si tratta del chiurlottello, un uccello diffuso in Europa fino alla metà del XX secolo. La sua scomparsa è brutto segno.
Perse le tracce di questo animale: il chiurlottello
Il 2024 si chiude con un bilancio poco incoraggiante per la biodiversità europea, segnato da un evento simbolico e drammatico: l’estinzione del chiurlottello, una specie di uccello che un tempo popolava il continente e ora pressoché perduta.
La certificazione di questa scomparsa, pubblicata su autorevoli riviste scientifiche, rappresenta una pietra miliare negativa nella storia della conservazione in Europa. Non solo è il primo uccello a estinguersi nel continente, ma si tratta anche un monito rispetto a quello che può accadere a molte altre specie se non vengono adottate misure urgenti e incisive per proteggere gli habitat e contrastare le minacce antropiche.
Il chiurlottello, imparentato con il chiurlo e la beccaccia, era un uccello di medie dimensioni, caratterizzato da un piumaggio mimetico e da un lungo becco incurvato. Un tempo molto diffuso nelle zone umide di Europa e Siberia, ha visto un declino catastrofico a partire dalla metà del XX secolo. Due fattori principali hanno contribuito alla sua scomparsa: la bonifica delle aree paludose, essenziale per il suo habitat di nidificazione, e la caccia intensiva, praticata fino a rendere insostenibile la sopravvivenza della specie. La situazione si è ulteriormente aggravata con il riscaldamento globale, che ha alterato in modo irreversibile i delicati ecosistemi palustri.
Gli ultimi avvistamenti confermati di coppie riproduttive di chiurlottello risalgono agli anni ’20 del secolo scorso. Dal 1995, la specie è stata considerata “criticamente in pericolo” e inserita nella Lista Rossa dell’IUCN, ma ora un gruppo di ricercatori britannici suggerisce di aggiornarne lo stato a “estinto“. Sebbene esista una remota possibilità che piccole popolazioni isolate sopravvivano in Siberia, le probabilità sono talmente basse da rendere questa speranza più vicina all’illusione che alla realtà.
L’estinzione causata dall’uomo
L’estinzione del chiurlottello si distingue anche per il contesto in cui è avvenuta. La maggior parte delle specie ornitiche estinte finora vivevano su isole, dove l’introduzione di predatori da parte dell’uomo ha spesso avuto conseguenze devastanti. Il chiurlottello, invece, è un esempio emblematico di come l’azione umana possa portare alla scomparsa di una specie continentale. Questo fatto sottolinea la vulnerabilità di tutti gli ecosistemi terrestri, non solo di quelli insulari, di fronte alle trasformazioni ambientali indotte dall’uomo.
In tale contesto, l’Europa sembra fare passi indietro anziché avanti nella difesa della biodiversità. L’imminente declassamento del lupo da specie particolarmente protetta a semplice specie protetta rappresenta una decisione controversa e antiscientifica che rischia di incrementare il bracconaggio e alimentare conflitti con gli allevatori.
Parallelamente, in Italia, la gestione dei grandi carnivori come l’orso continua a sollevare polemiche: lo dimostra il recente abbattimento dell’esemplare M91 in Trentino. Questi episodi evidenziano quanto sia ancora lontana una coesistenza equilibrata tra attività umane e fauna selvatica.
La scomparsa del chiurlottello è un triste campanello d’allarme per la necessità di azioni concrete e coordinate a livello internazionale. Tra le misure prioritarie, è fondamentale attuare la Strategia Nazionale per la Biodiversità, uno strumento chiave per preservare gli ecosistemi e promuovere la convivenza tra uomo e natura. Il caso del chiurlottello dimostra che la protezione degli habitat naturali deve essere al centro di ogni politica di conservazione: senza zone umide integre, non solo perdiamo specie uniche, ma compromettiamo anche i servizi ecosistemici essenziali per il benessere umano.
In conclusione, l’estinzione del chiurlottello non è solo una tragedia per gli amanti della natura e per gli scienziati, ma anche un simbolo delle sfide che il nostro Pianeta si trova ad affrontare. Rappresenta il fallimento delle politiche ambientali del passato e un invito urgente ad agire per il futuro.
Se non vogliamo che vengano perse le tracce di altre specie come successo con questo animale, è indispensabile un cambio di rotta che metta la salvaguardia della biodiversità al centro dell’agenda globale. Ogni scomparsa irreversibile è un impoverimento per la natura e per l’umanità intera.