Perché i pesci migratori d’acqua dolce sono diminuiti di oltre l’80%
Cosa sta accadendo ai pesci migratori? Negli ultimi 50 anni sono quasi spariti in alcune aree del mondo: ecco il motivo
Dal 1970 a oggi è stato registrato un calo allarmante di pesci migratori. Il loro numero in acqua dolce è diminuito dell’80%. Ecco quali sono le cause di questo fenomeno inquietante.
Allarme pesci migratori
Cosa sta accadendo alle popolazioni di pesci migratori d’acqua dolce? L’allarme è in atto dal 1970 e, fino a oggi, si è verificata una diminuzione considerevole di oltre l’80%, soprattutto in Sud America e ai Caraibi. Qui l’abbondanza di tali specie si è ridotta del 91% negli ultimi 50 anni. Il discorso non è poi tanto differente in Europa, considerando un calo verificato del 75%.
È quanto emerge dal Living Planet Index per le specie ittiche migratorie d’acqua dolce. Si conferma il declino globale delle popolazioni di pesci migratori. Ecco le parole di Herman Wanningen, fondatore della World Fish Migration Foundation: “Si tratta di un assordante campanello d’allarme per il pianeta. Dobbiamo agire ora per salvaguardare queste specie fondamentali e i loro fiumi”.
Dati allarmanti
Guardiamo nello specifico a cosa sta accadendo. Nel corso degli ultimi 50 anni ben 1864 popolazioni di ben 284 specie hanno evidenziato un notevole declino. I cali più pronunciati sono in queste aree del mondo:
- Sud America: -91%;
- Caraibi: -91%;
- Europa: -75%;
- Nord America: -34%;
- Asia: -28%;
- Oceania: -28%.
Stilando una media (per quanto riguarda l’Africa i dati non erano abbastanza per calcolare la tendenza), si parla dell’81% in meno dal 1970 al 2020. A minacciare principalmente i pesci migratori di varie specie sono la perdita dei propri habitat naturali, il degrado e le alterazioni degli stessi.
Ciò ovviamente chiama in causa l’uomo e il suo comportamento nei confronti della natura. Alle concause si aggiunge ovviamente il riscaldamento climatico, che sta modificando radicalmente gli habitat, così come la disponibilità di acqua dolce. Come se non bastasse la crisi climatica, i pesci migratori, e non solo, vengono minacciati anche dalla pesca non sostenibile.
“I pesci migratori sono fondamentali per le culture di molti popoli indigeni, nutrono milioni di persone in tutto il mondo e sostengono una vasta rete di specie ed ecosistemi. Non possiamo lasciarli andare via silenziosamente”.
Gli autori dello studio hanno spiegato come tale analisi rappresenti un ulteriore passo in avanti verso la quantificazione delle tendenze e dell’identificazione dei fattori di cambiamento nelle popolazioni di pesci migratori. A fronte di ciò, si richiede interventi immediati per il ripristino e la protezione degli ecosistemi, da cui queste specie dipendono.
Ecco le parole di Michele Thieme, vicedirettrice del settore acqua dolce del WWF – USA: “Abbiamo gli strumenti e l’ambizione per invertire il collasso delle popolazioni d’acqua dolce. Occorre dare priorità alla protezione, alla navigabilità e al ripristino dei fiumi. Ciò è fondamentale per la salvaguardia di queste specie”.