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I piccioni stanno mettendo ko i potentissimi satelliti di Elon Musk

Il segnale Starlink sparisce improvvisamente: la causa è un piccione che ha scambiato l'antenna per una fontana.

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Il vero beta tester della connessione Starlink: il piccione Fonte foto: getty images

Starlink è il celebre progetto di Space X che intende lanciare in orbita migliaia di satelliti per garantire l’accesso a internet satellitare a banda larga a tutto il pianeta. Il progetto di Elon Musk, che era avveniristico nel momento della sua concezione ma che conta già diversi competitor piuttosto aggressivi – tra cui una incredibile joint venture Amazon-Facebook.

Tutto, pur di riuscire a competere con Space X. Nonostante gli sforzi di Bezos e company, al momento Space X sembra non avere veri rivali nel campo delle costellazioni satellitari per l’internet a bassa latenza – con l’eccezione, forse, dei piccioni.

Le parabole Starlink sono “fontane per uccelli”

L’allarme arriva dal Professor Alan Woodward dell’Università di Surrey, esperto di cyber-sicurezza di stanza nel sud dell’Inghilterra e recente acquirente di un sistema Starlink. 

Dopo aver installato la piccola parabola di Space X per avere una connettività internet più veloce, il professore si è subito reso conto di improvvisi blackout di rete

Woodward ha dichiarato via Twitter di non essere certo della causa delle fastidiose interruzioni del segnale, ma il sospetto più fondato è che si tratti di “fastidiosi piccioni che siedono sul piatto della parabola, che è posizionato sul tetto, sopra la cucina” della casa del Professore. 

La parabola di Starlink, in effetti, non è una grossa parabola montata verticalmente come quelle dei vari servizi di ricezione televisiva via satellite: la parabola di Space X è piccola, va montata a faccia in su, e in qualche maniera “sembra una fontana per uccelli”, spiega Woodward.

È quindi possibile che i volatili, vedendola come un posto perfetto in cui rifocillarsi e farsi il bagno, vengano attratti dalle piccole parabole di Starlink, diventando così il primo candidato a causa del disservizio. 

Gli esperti coinvolti dalla BBC confermano il sospetto del professore: “un piccione seduto sull’antenna di Starlink può certamente diminuire le sue performance”, tanto che in passato anche clienti di Sky ed altre tv satellitari lamentarono interruzioni del servizio a causa dei nidi degli uccelli sulle parabole.

I piccioni: il beta tester definitivo

Quando il professor Woodward ha lamentato la curiosa vicenda su Twitter, molti sono stati i suggerimenti degli altri utenti per risolvere il problema dei piccioni: dai più classici spaventapasseri a forma di gufo o serpente fino alla copertura della parabola con una rete, sono effettivamente molti i deterrenti da poter contrapporre ai piccioni.

Ma come è mai possibile che uno dei progetti cardine di un’azienda in grado di costruire una costellazione di satelliti e mandare uomini in orbita venga tenuto sotto scacco dai piccioni? La risposta è piuttosto scontata: Starlink è un progetto ancora incredibilmente allo stato embrionale. È infatti appena entrato nella fase di sperimentazione: è disponibile in pre-ordine negli Stati Uniti e in Italia da appena qualche mese.

Come si legge nel sito Starlink, in cui è possibile prenotare la propria fontana per uccelli targata Space X: “durante la fase beta gli utenti possono aspettarsi di rilevare velocità di connessione tra 50 Mb/s e 150 Mb/s e latenza tra 20ms e 40ms nella maggior parte delle località nel corso dei prossimi mesi”.

Starlink può contare oggi su circa 1.500 satelliti in orbita, degli oltre 12.000 previsti dal progetto: siamo quindi molto lontani anche dall’essere a metà strada. Non stupisce quindi che Space X abbia già inviato alla FCC una proposta per risolvere il problema degli uccelli: semplicemente una versione più potente, ma soprattutto più impervia, della piccola antenna. 

Non bisogna però dimenticare che Starlink nasce con l’intento di portare la connettività internet in luoghi isolati, malagevoli o non raggiunti dalla connettività tradizionale: è un sistema pensato per “ambienti difficili” e per situazioni potenzialmente estreme. Il fatto che venga messo fuori uso da un piccione che scambia un’antenna per una fontana in cui farsi il bagno è, in questo caso, un ottimo beta test – oltre che una meravigliosa immagine dell’ambizione degli umani – e dei piccioni.

Alessandra Caraffa