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Pos obbligatorio: quando arrivano le multe

L'articolo 19-ter del dl n. 152/2021, il cosiddetto "decreto recovery", fissa finalmente la data di arrivo per le multe a commercianti, artigiani e professionisti che non permettono di pagare con il Pos

I fan dei pagamenti elettronici, coloro che vorrebbero acquistare pagando sempre con bancomat o carte di credito (anche se hanno dovuto dire addio al cashback), e coloro che aspirano ad una rapida digitalizzazione dell’economia italiana, non saranno contenti dell’ennesimo rinvio dell’obbligo di accettare pagamenti tramite apparecchiatura Pos. O, meglio, del rinvio delle sanzioni.

L’obbligo, infatti, c’è già dal 2014 e negli anni successivi è stato anche rinnovato. Quel che manca, però, sono le multe per chi non si adegua e, ancora oggi, non offre ai clienti la possibilità di pagare con carta. Ricordiamo, tra l’altro, che non si tratta solo di negozi ma anche degli artigiani, come gli idraulici e gli elettricisti, e dei professionisti, compresi avvocati, medici, dentisti e molte altre figure ancora. Il tutto va, poi, contestualizzato: dal 1° gennaio 2022 è scattata la nuova soglia massima per i pagamenti in contanti (da 1.999,99 euro si scende a 999,99 euro), costa che rende il Pos non solo obbligatorio, ma anche necessario.

Pos obbligatorio: multe dal 2023

Con il cosiddetto “decreto recovery” approvato allo scadere del 2021 è stata stabilita la data a partire dalla quale saranno in vigore le multe per chi non offre il pagamento con Pos tra le varie opzioni disponibili: 1° gennaio 2023.

L’articolo 19-ter del dl n. 152/2021, infatti, fissa proprio per quella data l’introduzione delle tanto attese multe, che renderanno reale l’obbligo del Pos previsto ormai oltre 7 anni fa.

Pos obbligatorio: a quanto ammonta la multa

A partire dal 1° gennaio 2023, quindi, chi non offre la possibilità ai suoi clienti di pagare con Pos dovrà pagare una multa. Anzi due multe, perché la sanzione prevede una parte fissa e una variabile.

La multa per mancato Pos, infatti, ammonta a 30 euro più il 4% dell’importo che il cliente non ha potuto pagare. Così, ad esempio, per un acquisto del valore di 100 euro la multa varrà 34 euro: 30 euro di quota fissa, 4 euro di variabile (il 4% di 100, cioè appunto 4).