Perché in questi posti la sabbia è diventata nera
In giro per il mondo esistono delle spiagge speciali, particolarmente suggestive per via della loro sabbia nera. Ma perché i granelli sono diventati di questo colore?
Probabilmente quando immaginiamo il classico paradiso marino tendiamo a figurarci spiagge di finissima sabbia dorata (o, ancor meglio, bianca) che con il suo colore chiaro illumina di più il paesaggio e si abbina alla perfezione alle acque cristalline. Eppure, esistono diversi scorci mozzafiato nel mondo che si distinguono per la sabbia nera, i cui granelli vanno da un grigio molto scuro a un nero profondissimo, con rare eccezioni leggermente più chiare.
Visitare questo tipo di spiaggia è un’esperienza senza dubbio intensa (oltre che certamente instagrammabile). Ma oltre al logico stupore e al desiderio di acchiappare lo smartphone per scattare delle foto da postare, vi siete mai chiesti come mai le sabbie nere sono di questo colore e qual è effettivamente la loro origine?
L’origine della sabbia nera
Andiamo subito al sodo, partendo da un appunto: ogni genere di sabbia ha le sue caratteristiche e particolarità. Ogni “colore” (se vogliamo farla semplice) si suddivide in differenti tipologie e ciò vale anche per la sabbia nera, che si divide in sabbie di minerali vulcanici e frammenti di lava e sabbie di minerali pesanti. Stiamo davvero semplificando le cose il più possibile, perché anche queste due macrocategorie si dividono in microcategorie, diversificate e peculiari.
In breve, comunque, le sabbie di minerali vulcanici e frammenti di lava hanno, come dice il nome, origini vulcaniche. Tali sabbie chiaramente legate alle presenze di vulcani e sono formate da basalto (nero intenso) andesite (grigio scuro) e vetro vulcanico. Ci sono poi dei residui di lava veri e propri, perché quando il magma entra in contatto con l’acqua si raffredda velocemente e si frantuma, creando dei granelli che vanno a depositarsi sulla spiaggia.
Le sabbie di minerali pesanti, invece, si formano soprattutto in ambienti continentali e sono formate da minerali che hanno un peso specifico superiore a 2,9. Nonostante questi minerali siano di molti colori diversi, risultano comunque più scuri e cupi rispetto alla sabbia quarzosa che siamo soliti vedere. In più, a formare queste sabbie sono per lo più tormalina, magnetite, granato, rutilo, ilmenite , zircone, epidoto e staurolite, che in determinate condizioni tendono a scurirsi.
Caratteristiche e curiosità
Chiarita la loro origine, ecco alcune curiosità sulle sabbie nere. Tutte tendono a essere particolarmente lucide e pesanti e sono anche, generalmente, magnetiche. Possono diventare più scure dopo i temporali, specie quelle vulcaniche, per via dell’erosione dei minerali.
Una cosa utilissima da sapere è che a differenza delle spiagge chiare (o delle sabbie verdi) camminare a piedi nudi sulla sabbia nera può essere molto difficile. Il colore nero assorbe più radiazioni solari e la sabbia, dunque, tende a scottare: in alcuni periodi dell’anno può anche causare ustioni, pertanto è sempre meglio usare delle apposite scarpette.
Le spiagge nere in Italia
Se vi è venuta voglia di camminare su una spiaggia di sabbia nera, sappiate che non c’è bisogno di volare troppo lontano: in Italia ne esistono diverse. Solo nelle Isole Eolie, per esempio, se ne possono trovare due: una sull’isola di Vulcano (chiamata proprio Sabbie Nere) e una sull’isola di Salina, la spiaggia di Rinella. Sempre parlando di isole, sono bellissime anche quelle dell’Isola d’Elba (ce ne sono almeno cinque).
Altre spiagge nere degne di nota si trovano in Calabria, a Praia a Mare, per altro distinta da uno dei mari più puliti d’Italia e a Santa Severa (50 chilometri da Roma). Bellissima, infine, anche quella a Marina di Maratea: si chiama Cala Jannita ed è un po’ difficile da raggiungere, ma ne vale assolutamente la pena.