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Smartwatch: Apple perde quote, ma resta leader

Canalys ha condiviso i dati della crescita del settore dei wearables, Apple rimane in cima alla classifica ma a fare la differenza non sono più i top di gamma

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Cos'è Apple Watch e come funziona Fonte foto: Shutterstock

Stando ai dati condivisi da Canalys (piattaforma di analisi dei dati relativi al settore tech) il mercato dei wearable, i device indossabili come smartband e smartwatch, è cresciuto di appena un 3% nel terzo trimestre del 2024, decisamente poco rispetto allo stesso periodo dell’anno passato.

A fare la differenza, però, non sono stati i top di gamma ma i dispositivi più accessibili che stanno registrando ottimi profitti, complice anche una fortissima innovazione da parte dei produttori cinesi.

I dati condivisi da Canalys

Stando a questo report, la categoria che ha ottenuto i risultati migliori è quella delle smart band che porta a casa una crescita del +7%, arrivando a 10,4 milioni di unità spedite nel precedente trimestre. Una cosa che non accadeva dal terzo trimestre del 2020.

Crescono leggermente anche il segmento dei basic watch (dove Canalys posiziona gli smartwatch più semplici), che registra solo un +3% rispetto all’anno scorso, con 23,9 milioni di unità spedite.

I dispositivi indossabili che registrano i dati di crescita minori sono gli smartwatch veri e propri (dove si posizionano i top di gamma come Apple Watch, Samsung Galaxy Watch e così via) che resta praticamente immobile al +0,1% con 18,5 milioni di unità.

Questi ultimi dati sono i più interessanti perché vanno a evidenziare una certa stagnazione del segmento premium, dove Apple è ancora in cima alla classifica (anche se in leggero affanno) ma, ora, è a pari merito con Xiaomi che ha raggiunto l’azienda di Cupertino con 8,5 milioni di unità spedite nel terzo trimestre del 2024 e una quota di mercato del 16,1%.

Cresce anche Huawei che si ferma al terzo posto della classifica con una quota di mercato del 13,5% e 7,1 milioni di device spediti.

L’analisi dei dati

Che Apple mantenga la vetta della classifica è una cosa che non stupisce più di tanto ma l’essere a pari merito con Xiaomi è un dato da non sottovalutare, dovuto per buona parte ai nuovi Redmi Smart Band 9 e il Redmi Watch 5 che in questi ultimi mesi hanno registrato volumi di vendite sopra ogni aspettativa.

Naturalmente, il successo dell’azienda cinese non è dovuto solo a questi due wearable ma è merito soprattutto di una diversificazione del catalogo, che ha permesso l’arrivo sul mercato di prodotti di diverse fasce di prezzo, pronti dunque a soddisfare le esigenze di un pubblico più variegato, rispetto agli Apple Watch che, invece, sono destinati principalmente a utenti premium.

Altro dato a favore dei dispositivi indossabili di fascia media e bassa sono le moltissime novità in questo segmento di mercato che si rinnova molto più di frequente rispetto ai top di gamma, con l’arrivo di funzioni e specifiche tecniche che fino a qualche anno fa erano riservate ai modelli di fascia alta (e quindi più costosi).

C’è chi la definisce una “democratizzazione della tecnologia” che ha portato caratteristiche premium (come il monitoraggio avanzato dei parametri vitali) anche sui dispositivi dal prezzo più accessibile, spingendo gli utenti verso questi device e, al contempo, convincendo le aziende a rinnovare il catalogo dei mid-range, investendo in funzioni e tecnologia,per emergere sulla concorrenza.

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