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Il software che ci spia: gli italiani tra le vittime preferite

Gli stalkerware vengono installati sui cellulari e danno accesso a chiamate, app e localizzazione: un metodo usato anche da partner che sospettano un'infedeltà

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Il software che ci spia: gli italiani tra le vittime preferite Fonte foto: 123RF

Sono tanti i pericoli a cui andiamo incontro quando navighiamo online: virus, truffe, violazioni della privacy. Ma ne esiste un altro, di cui non ci accorgiamo perché è costruito in modo da passare inosservato: si tratta degli stalkerware, i software spia che permettono di monitorare le attività online di una persona.

Questi programmi vengono installati sui dispositivi mobili o su quelli intelligenti, e garantiscono l’accesso sostanzialmente a tutto: chiamate, messaggi, cronologia del browser, social network, fotocamera e localizzazione. Sono, come potete immaginare, molto pericolosi.

Gli italiani tra le vittime preferite

Recentemente è stato pubblicato Lo Stato dello Stalkerware nel 2021, un report sul fenomeno curato da Kaspersky, un’azienda russa specializzata nella produzione di software per la sicurezza informatica che dal 2018 studia la diffusione degli stalkerware.

Secondo questo rapporto, i numeri sarebbero in aumento, dopo qualche anno di lieve calo: nel 2021 sono stati certificati 32.694 casi, ma potenzialmente potrebbero essere molti di più. Ci sono vittime da 185 Paesi in tutto il mondo: i più colpiti in termini assoluti sono i cittadini della Russia, del Brasile, degli Stati Uniti e dell’India. Di questi, 611 casi sono nel nostro Paese: sono numeri che rendono gli italiani tra le vittime preferite. Siamo secondi in Europa, dopo la sola Germania, e undicesimi in tutto il mondo.

Il quotidiano La Stampa fa un’ulteriore analisi interessante: mette in relazione chi subisce stalking offline e chi viene preso di mira da uno stalkerware. I numeri dimostrano che non tutte le vittime nel mondo reale lo sono anche online, ma che chi subisce attacchi informatici con uno stalkerware spesso è sottoposto ad abusi anche nella vita vera. Ed effettivamente negli ultimi anni si è registrato un boom del fenomeno, nel nostro Paese.

Come difendersi

Questo fenomeno, e lo dice anche il nome, rientra nel novero dei casi di stalking, ed è quindi molto grave: un vero e proprio abuso. Spesso questi software vengono usati anche da persone “normali”, e non solo da governi o organizzazioni criminali come potremmo immaginare. Ci sono molti casi di uomini e donne che sorvegliano i partner, perché sospettano qualche illegalità o attività a loro nascoste.

Come ci si può difendere? Affinché uno di questi software venga installato su un dispositivo, è necessario che lo stalker entri in possesso del device: il primo passaggio è quindi quello di proteggerlo con un pin, una password o altri metodi simili.

Ci si potrebbe rendere conto di essere stati infettati da uno stalkerware perché il dispositivo in questione tende a surriscaldarsi più in fretta del normale: questi software sono infatti energivori, consumano moltissima energia e aumentano la temperatura interna del cellulare o del dispositivo intelligente, oltre a consumarne la batteria in fretta.

Quando ci si rende conto di essere spiati, è importante comportarsi come davanti a uno stalker nella vita reale: prestare la massima attenzione, assicurarsi di non essere in pericolo fisico e allertare il prima possibile i Carabinieri o la Polizia. Recentemente anche i grandi player del mondo digitale hanno deciso di muoversi in questo senso, per impedire forme di stalking online: Google, per esempio, ha rimosso dal suo store digitale tutte le app che permettono di spiare altre persone.