Sono apparse queste strane nuvole nel cielo: cosa sappiamo
Il telescopio spaziale Hubble ha fotografato una parte di cielo con nuvole rotonde e colorate: un'immagine celestiale, con un retroscena interessante
Le fotografie dello spazio che ci arrivano dai telescopi sono spesso difficili da comprendere e contestualizzare, ma sono sicuramente molto belle da vedere. Una volta che poi capiamo di cosa si tratta, rimanere affascinati è questione di attimi.
Come una delle ultime fotografie scattate da Hubble, il papà del James Webb Telescope.
Delle strane nuvole nello spazio
Il telescopio spaziale Hubble della NASA e dell’ESA (l’Agenzia Spaziale Europea) ha fotografato una porzione di cielo che sembra quasi celestiale, o fatta di nuvole di zucchero filato. Un’immagine colorata e quasi rilassante, che però dentro di sé contiene migliaia di stelle e centinaia di mondi inesplorati.
Il soggetto della foto è una parte della Nebulosa di Orione che si chiama HH 505, a un migliaio di anni luce circa dalla nostra Terra.
HH sta per Herbig-Haro: si tratta di regioni delle nebulose che sono estremamente luminose, perché sono quelle che circondano le stelle appena nate, come una sorta di culla spaziale. Sembrano luoghi celestiali, ma in realtà la loro formazione è quasi catastrofica e piena di esplosioni: gli Herbig-Haro infatti si formano perché le stelle appena nate sprigionano venti stellati e getti pieni di gas, che si scontrano con altri gas e polveri vicini e creano potentissime onde d’urto.
Nel caso di HH 505, la parte di nebulosa fotografato da Hubble, la stella appena nata è IX Ori, ai margini estremi della Nebulosa di Orione. Le bellissime linee curve che si vedono nella parte superiore e in quella inferiore della foto sono proprio i getti di gas e polveri di cui parlavamo prima: interagendo con altri gas e altra polvere che provengono dalle zone centrali della Nebulosa di Orione si sono distorti in quelle curve sinuose.
Una nebulosa molto attiva
La Nebulosa di Orione, in cui si trova il nostro HH 505, è illuminata da una radiazione ultravioletta molto intensa, che è generata da stelle che sono estremamente luminose perché sono molto giovani. Un vantaggio per il telescopio Hubble, che è molto sensibile proprio alla luce ultravioletta – a differenza di James Webb, che invece si muove sugli infrarossi. Quindi grazie a Hubble gli astronomi possono osservare direttamente flussi ad alta energia, per capire meglio come funzionano e soprattutto come si originano le stelle – che, attenzione, possono essere anche generate (e non solo uccise) da un buco nero.
La Nebulosa di Orione è una regione molto dinamica, in cui polvere e gas sono in continuo movimento, facilitando la formazione di migliaia di stelle. È la “nursery stellare” massiccia più vicina alla Terra, e di conseguenza negli anni è diventata una delle aree più osservate del cielo notturno e spesso un obiettivo per Hubble, per i motivi di cui parlavamo prima. La foto di HH 505 è parte di un affascinante mosaico che il telescopio spaziale sta facendo proprio della Nebulosa di Orione: si tratta di combinare insieme 520 immagini in cinque colori diversi per creare la visione più nitida mai realizzata di questa affascinante regione del nostro cielo.
Ma non è solo Hubble a studiare la Nebulosa di Orione: l’APEX il telescopio dell’Osservatorio Meridionale Europeo che si trova in Cile, ha salutato l’anno nuovo con alcune immagini della Nebulosa davvero spettacolari.