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Osserveremo l'esplosione della stella nova T Coronae Borealis da un momento all'altro

Come ammirare l'esplosione della stella nova T Coronae Borealis: ecco cosa sappiamo della stella Blaze

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Stella nova T Coronae Borealis Fonte foto: NASA/Goddard Space Flight Center

Sono trascorsi ben 80 anni dall’ultimo evento esplosivo osservato sulla Terra e ora, di fatto da un momento all’altro, la nova T Coronae Borealis (T CrB), meglio nota come stella Blaze, potrebbe regalarci un altro spettacolo. L’attesa era inizialmente in un periodo non meglio precisato tra maggio e settembre 2024, ma l’evento non si è ancora realizzato.

Stella Blaze, cosa sappiamo

È decisamente affascinante la nova T Coronae Borealis (T CrB). Il suo nome più comune, stella Blaze, vuol dire letteralmente stella fiammeggiante. Tutto ciò sembra tratto da un film di Hollywood e invece è la realtà. Potrebbe essere visibile sulla Terra da un momento all’altro una nuova enorme esplosione ma, è bene sottolinearlo, non è qualcosa che comporti alcun tipo di rischio. Tutto ciò che dal nostro punto di vista si verificherà sarà un grandioso spettacolo.

La stella è un sistema binario della costellazione della Corona boreale. Si compone di una nana bianca e una gigante rossa. In condizioni normali non è visibile dalla Terra a occhio nudo. Quando però si verifica un’esplosione, si può ammirare il tutto senza l’ausilio di un telescopio. La luce prodotta è pari a quella della stella Polare.

Proviamo però a capire meglio cosa sia T Coronae Borealis (T CrB). È una nova ricorrente, ovvero caratterizzata da esplosioni che si ripetono nel corso degli anni. È nella costellazione della Corona boreale, come detto, a circa 3.000 anni luce dalla Terra.

La sua normale magnitudine apparente è di 10, troppo debole per essere vista a occhio nudo. Durante le esplosioni, però, può raggiungere magnitudine 2. Si tratta di una delle cinque nove ricorrenti della Via Lattea (di cui siamo a conoscenza). La sua esplosione dipende da reazioni termonucleari, che avvengono sulla superficie della nana bianca. Di fatto quest’ultima è molto vicina alla gigante rossa. Quando quest’ultima diventa instabile, a causa dell’aumento di pressione e temperatura, inizia a espellere i suoi strati esterni. Materia che la nana bianca accoglie in superficie, fino a riscaldarsi abbastanza da provocare una reazione termonucleare totalmente fuori controllo.

L’esplosione

Stando a quanto evidenziato dagli esperti, nel corso dell’esplosione la stella raggiunge un picco di magnitudine apparente compreso tra 2 e 3. Perché il raffronto con la stella Polare? Perché nel suo caso si parla di un range tra 1,8 e 2,1.

Una ghiotta opportunità per regalarsi uno spettacolo unico, o quasi, nell’arco della propria vita. Basti pensare che l’ultima volta che ciò è stato osservabile era il 1946. Andando indietro nel tempo, si possono scovare alcune descrizioni decisamente datate. Si pensi a quella del reverendo Francis Wollaston del 1787, che riferì di una stella proprio in quella posizione. Lo stesso dicasi del rapporto scritto nel 1217 da Abbott Burchard di Upsberg.

Come detto, l’esplosione potrebbe diventare visibile da un momento all’altro. La prima previsione è risultata incorretta, con gli esperti che indicavano il periodo maggio-settembre per il grande spettacolo di T Coronae Borealis (T CrB). Si prende ora in considerazione la fascia temporale ottobre-dicembre.

Quando la luce dell’esplosione raggiungerà la Terra, il picco di luminosità sarà visibile a occhio nudo per giorni. Nella migliore delle ipotesi, stando ai calcoli e alle precedenti osservazioni, potrebbe durare anche poco più di una settimana, per poi “spegnersi” nuovamente.

Per riuscire ad ammirare il tutto, si ricordi che la posizione della costellazione della Corona boreale è tra le costellazioni Boote ed Ercole. Le sue stelle principali, inoltre, compongono un arco semicircolare.

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