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SCIENZA

La struttura di legno più antica al mondo: perché è una scoperta rivoluzionaria?

Quelli rinvenuti dai ricercatori in Africa potrebbero essere i resti della più antica struttura di legno mai costruita: chi l'ha realizzata? Ecco cosa sappiamo.

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L’Africa è la culla dell’umanità, il luogo dove per primo ha visto la luce l’Homo sapiens, ovvero l’essere umano moderno. Non sorprende, dunque, che proprio qui siano avvenute alcune importanti scoperte, le quali ci riportano indietro alle origini della nostra specie. Di recente, tuttavia, i ricercatori hanno trovato qualcosa di ancora più sensazionale: si tratta dei resti di quella che potrebbe essere la struttura di legno più antica al mondo. Ma chi l’ha costruita? Scopriamolo insieme.

La più antica struttura di legno mai costruita

Nel 2006, un team di scienziati dell’Università di Liverpool aveva condotto alcuni scavi nei pressi delle cascate Kalambo, al confine tra Zambia e Tanzania. Qualche anno fa, i ricercatori sono tornati sul luogo per proseguire con i lavori, scoprendo però che il fiume aveva cambiato corso e allagato completamente l’area. Si sono quindi calati lungo una ripida scogliera per raggiungere una striscia di sabbia ai piedi di un’alta cascata che si tuffa nelle acque del lago Tanganica, ed è qui che hanno trovato alcuni preziosi manufatti in legno.

Il primo è un bastone da scavo che, secondo le stime degli esperti, avrebbe ben 390mila anni. Sono poi stati rinvenuti un cuneo, un ramo diviso in due con una tacca incisa su di esso e un tronco tagliato su entrambe le estremità. Per i ricercatori, tutto ciò potrebbe rappresentare un antico banco da lavoro, cosa che, in vista della successiva scoperta, assume un significato ancora più importante. Poco distante, infatti, è riemersa una struttura di legno formata da due tronchi modellati con strumenti di pietra affilati.

I segni rinvenuti sui tronchi dimostrano che questi ultimi sono stati tagliati e raschiati con grande abilità. Il primo, appartenente probabilmente ad una specie di salice, si sovrappone al secondo ed è tenuto in posizione da una grande tacca a forma di U rovesciata. “Quando l’ho visto per la prima volta, ho pensato che non potesse essere reale. Il legno e la pietra suggeriscono un alto livello di ingegno, abilità tecnologica e pianificazione” – ha affermato il professor Larry Barham, archeologo dell’Università di Liverpool e autore dello studio pubblicato su Nature, nel quale descrive la scoperta.

Le ipotesi dei ricercatori

La struttura in legno potrebbe essere parte di una passerella, visto che è stata trovata vicino al fiume, oppure parte delle fondamenta di una piattaforma dove riporre cibo o altri oggetti. Gli scienziati dell’Università di Aberystwyth l’hanno analizzata: risale ad almeno 476mila anni fa, e ciò ne fa la più antica mai costruita al mondo. Questa scoperta pone però dei quesiti davvero interessanti: innanzitutto, chi ha costruito la passerella? L’Homo sapiens, ovvero il nostro antenato, è comparso solamente 300mila anni fa. È possibile dunque che la struttura sia opera dell’Homo heidelbergensis, il predecessore dell’uomo moderno.

L’altro dettaglio estremamente importante è che il legno raramente si conserva per lunghi periodi, mentre in questo caso sarebbe sopravvissuto per quasi 500mila anni. Probabilmente, il materiale ligneo ritrovato in questo sito è stato preservato da sedimenti impregnati d’acqua e privi di ossigeno. Tuttavia, il fatto che sia una vera rarità trovare strutture in legno così ben conservate suggerisce che migliaia di anni fa questi oggetti fossero molto più comuni di quanto non avessimo mai sospettato (e che solo pochissimi di essi siano sopravvissuti fino ad oggi).

“La rarità della conservazione del legno implica che tali comportamenti fossero più diffusi di quanto testimoniato dalla documentazione archeologica. Sebbene l’uso del legno per strumenti e strutture sia molto comune oggi, la loro scoperta fornisce uno sguardo raro sul ruolo che questo semplice materiale ha svolto nell’evoluzione umana” – ha dichiarato la dottoressa Annemieke Milks, archeologa paleolitica dell’Università di Reading.

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