Gli audiolibri di Audible saranno letti (anche) dalla AI
Audible ha annunciato che metterà a disposizione degli editori una tecnologia AI per generare audiolibri narrati da voci digitali, in più lingue. Ma non tutti sono d’accordo

È un annuncio che potrebbe cambiare il settore degli audiolibri e dell’editoria digitale quello recentemente fatto da Audible, celebre piattaforma che fa parte del gruppo Amazon. Il fornitore di audiolibri ha infatti comunicato che userà l’intelligenza artificiale per dare voce ai suoi contenuti, ovvero per narrare alcuni dei suoi audiolibri. Le intenzioni dell’azienda sarebbero quelle di mettere la nuova tecnologia di produzione AI a disposizione di alcuni partner editoriali, con l’obiettivo di ampliare in modo significativo l’accesso agli audiolibri in più lingue.
In che modo la AI verrà usata per narrare audiolibri
Audible ha sviluppato una tecnologia proprietaria che permette la creazione completa di audiolibri utilizzando voci sintetiche: sarà proprio questa tecnologia a essere messa a disposizione di quelli che sono stati definiti dall’azienda “partner selezionati”.
Questi editori potranno usufruire del servizio in due modi: tramite una produzione gestita direttamente da Audible oppure con modalità self-service, dunque producendo in autonomia audiolibri utilizzando la tecnologia AI di Audible. L’intelligenza artificiale permetterà di scegliere tra oltre cento voci generate dall’intelligenza artificiale, disponibili in inglese, spagnolo, francese e italiano.
L’obiettivo dichiarato è quello di rendere disponibile ogni libro in ogni lingua, ampliando così l’offerta per il pubblico globale. In aggiunta, sarà possibile far revisionare le traduzioni generate automaticamente da traduttori professionisti per garantire una maggiore precisione linguistica.
Come riportato dal Guardian, Bob Carrigan, CEO di Audible, ritiene che questa svolta tecnologica rappresenti un’opportunità per dare nuova vita a storie che, altrimenti, potrebbero non raggiungere mai determinati lettori o ascoltatori. Si tratta, secondo lui, di uno strumento che aiuta i creatori di contenuti a superare le barriere linguistiche e a conquistare nuovi pubblici.
Le critiche ad Audible sull’uso dell’AI negli audiolibri
La decisione di Audible ha generato critiche da parte di scrittori, traduttori e attori che prestano la propria voce alla narrazione di audiolibri. Molti vedono l’uso di voci artificiali come una riduzione dell’arte della narrazione a una semplice esecuzione algoritmica, priva di emozione e autenticità.
La scrittrice Joanne Harris, ad esempio, sempre sul Guardian ha espresso preoccupazione per l’impatto culturale di questa scelta, temendo che possa allontanare il pubblico dagli audiolibri. Anche Kristin Atherton, interprete di centinaia di titoli di audiolibri, ha sottolineato che ciò che rende speciale un audiolibro sono proprio le sfumature umane: il tono incrinato in un momento di commozione, la battuta ben piazzata, la capacità di dare voce a più personaggi in modo credibile. Secondo lei, nessuna voce sintetica può riprodurre davvero queste sfaccettature.
Anche altre figure del mondo della narrazione hanno espresso dubbi. Stephen Briggs ha definito pericoloso il tentativo di sostituire la creatività umana con sistemi automatizzati. L’attrice Deepti Gupta ha invece messo in luce un rischio ulteriore: quello di marginalizzare ulteriormente le voci di narratori appartenenti a comunità già sottorappresentate, come quelle delle persone nere, indigene e di colore.
I traduttori letterari, dal canto loro, temono che la qualità delle versioni AI possa risultare mediocre. Infine, la Society of Authors ha chiesto maggiore trasparenza, sottolineando che gli autori devono essere pienamente informati e coinvolti nelle decisioni editoriali legate all’uso delle voci sintetiche.