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SCIENZA

Trovati dei resti antichissimi vicino a una chiesa in Italia: la scoperta

Nel territorio comunale di Ozieri alcuni scavi archeologici vicino a una chiesa hanno fatto affiorare una splendida struttura romanica

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Uno dei gli edifici di epoca romanica più grandi di tutta la Sardegna. La Chiesa di Sant’Antioco di Bisarcio, monumento che sorge a Chilivani, nel territorio comunale di Ozieri (Sassari) è una delle principali attrazioni dell’isola anche perché ha una storia lunghissima da raccontare. Da qualche giorno ha attirato ancora più attenzione in seguito a una scoperta archeologica di rilievo.

Si sta parlando di una struttura, sempre risalente all’epoca romanica e che è stata datata intorno all’XI-XII secolo. Si tratta degli scavi in corso nei pressi della basilica stessa, la conferma che in Sardegna si possono scovare dei veri e propri tesori archeologici in qualsiasi località. I dettagli relativi a questa nuova scoperta meritano di essere approfonditi.

Gli scavi che si stanno svolgendo non lontano dalla celebre chiesa sarda dureranno fino al 12 settembre del 2023, dunque la netta impressione è che si possa trovare altro ancora. Come sottolineato dai curatori del sito archeologico, la struttura vanta una tecnica romanica a dir poco impeccabile. Proprio questa caratteristica fa pensare che a realizzare il tutto ci abbiano pensato le maestranze provenute da Pisa per ricostruire daccapo la basilica più antica. Si sta parlando di un periodo storico compreso tra il 1130 e il 1160 e l’intervento dalla Toscana fu necessario in seguito a un terribile incendio.

Il ruolo della chiesa in passato

Il rogo aveva danneggiato l’edificio e ora bisognerà chiarire un aspetto non certo secondario. Gli archeologi presenti sul posto vogliono capire quale fosse la funzione peculiare della struttura romanica. Per il momento si è a conoscenza del fatto che all’epoca il Vescovo di Bisarcio aveva delle disponibilità economiche non indifferenti, senza dimenticare il suo ruolo di “Signore” per quel che riguarda la popolazione locale. Gli abitanti erano soprattutto agricoltori e pastori e la chiesa era un fulcro fondamentale per la comunità. Gli stessi scavi hanno permesso di far affiorare persino degli oggetti di grande pregio.

Una chiesa che non è un semplice monumento

Gli archeologi si sono imbattuti in alcuni sigilli realizzati in piombo e che sono stati fatti risalire al periodo medievale, un reperto prezioso da restaurare con cura per una migliore interpretazione. La Diocesi locale, infatti, aveva dei rapporti stretti con tutta la Sardegna, oltre che con i vari papi che si sono succeduti. La chiesa di Bisarcio non è quindi un semplice monumento, ma qualcosa di più. L’obiettivo del Comune di Ozieri è quello di rendere possibile qualsiasi iniziativa per svelare una volta per tutte l’antico sito. A breve poi ci sarà una pubblicazione scientifica dedicata al luogo.

La diocesi in questione vanta una documentazione molto antica, per la precisione a partire dal 1065, con una serie di testimonianze successive che sono durate fino al 1503, l’anno in cui ci fu l’inglobamento in un’altra diocesi, quella di Alghero. Per quel che riguarda la prima cattedrale  costruita, bisogna invece risalire alla seconda metà dell’XI secolo. L’incendio citato in precedenza non ha invece una datazione certa, anche se è noto come entro il 1174 ci sia stata la riedificazione totale della chiesa. Con la nuova struttura romanica tutta da scoprire, si può immaginare come il numero di visitatori aumenterà a vista d’occhio.

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