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SCIENZA

Trovato un antico disco Maya: "Non succedeva da anni"

Nel complesso archeologico di Chichén Itzá in Messico hanno trovato un antico disco di pietra con incisioni e geroglifici Maya: un oggetto rarissimo.

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Scoperto antico disco Maya a Chichén Itzá in Messico Fonte foto: INAH

Un disco di pietra del peso di circa 40 kg, che raffigura due insoliti personaggi e conserva ancora integro un antico testo geroglifico. Sembra impossibile, eppure nel complesso archeologico di Chichén Itzá in Messico gli archeologi hanno scoperto un oggetto davvero unico nel suo genere che svela qualcosa in più sulla civiltà Maya. Quando crediamo di sapere già tutto, ecco che si aggiungono nuovi elementi, inediti e del tutto particolari.

Trovato disco di pietra risalente ai Maya in Messico

La nuova scoperta si deve agli archeologi dell’Istituto Nazionale di Antropologia e Storia (INAH), che lavorano incessantemente nelle più importanti zone archeologiche del Messico. Prevalentemente si tratta di siti di epoca Maya, alcuni dei quali pressoché intatti e custodi di preziose testimonianze che raccontano una delle più fiorenti civiltà che il mondo abbia mai conosciuto.

Stavolta il ritrovamento è stato a dir poco insolito: nell’ambito del Programma per il miglioramento delle zone archeologiche (Promeza), a carico del Ministero federale della Cultura, gli esperti hanno individuato nel complesso di Chichén Itzá un grande disco di pietra del peso di circa 40 kg e con un diametro di 32,5 centimetri. Era capovolto e a circa 58 centimetri dalla superficie, dettaglio che lascia intendere che facesse parte della parete est della costruzione, successivamente staccatosi in seguito a un crollo.

La scoperta si deve in particolare all’archeologa Lizbeth Beatriz Mendicuti Pérez, impegnata negli scavi all’interno del complesso architettonico della Casa Colorada o Chichanchob insieme agli archeologi Francisco Pérez Ruiz e José Osorio León, responsabili del progetto a Chichén Itzá. Il team è giunto a una conclusione che ha dell’incredibile: si tratta di un oggetto molto raro, decorato con due raffigurazioni umane e la sua specificità consiste nel fatto che conserva un testo glifico completo praticamente intatto.

“In questo sito Maya è raro trovare scritte geroglifiche, figuriamoci un testo completo – ha spiegato l’archeologa -. Non succedeva da più di 11 anni“. E se già questo vi sembra di rilievo, il resto è ancor più sorprendente.

Una rara testimonianza dell’antico gioco della pelota

Ebbene sì. Non solo nella sopracitata area archeologica è raro rinvenire resti integri di testi geroglifici, ma gli archeologi hanno confermato che il disco di pietra è con molta probabilità una testimonianza dell’antico gioco della pelota, nato proprio in Messico grazie ai Maya.

Lo studio iconografico ed epigrafico del disco, composto da roccia di origine sedimentaria e datato tra la fine dell’800 e l’inizio del 900 d.C., ha rilevato la presenza di due figure centrali che ritrarrebbero proprio due giocatori vestiti di tutto punto per l’antico “sport”, entrambi in piedi davanti a una palla. “Il personaggio a sinistra indossa un copricapo piumato e una fascia che presenta un elemento a forma di fiore, probabilmente una ninfea – si legge sul sito dell’INAH -. All’altezza del volto si distingue un cartiglio (…) mentre l’avversario indossa un copricapo noto come ‘turbante di serpente'”.

Tali sono le informazioni attualmente in possesso del team di archeologi, in attesa che vengano analizzate le immagini ad alta risoluzione ottenute dal processo di fotogrammetria, indispensabile per “leggere” i dettagli dell’iconografia e del testo glifico, che ancora non è stato tradotto.

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