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I turisti spaziali non saranno più considerati astronauti

I turisti spaziali sono astronauti? La FAA ha deciso che dal 2022 gli astronauti commerciali non riceveranno più il distintivo delle "ali d'astronauta"

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I turisti commerciali non saranno più astronauti Fonte foto: getty images

Il 2021 è stato un anno record, in materia di presenza umana nell’orbita terrestre: l’11 Luglio, con il viaggio suborbitale di Sir Richard Branson su Virgin Galactic, è iniziata una nuova era per il turismo spaziale.

Soltanto da Luglio a Settembre, sono stati 11 i civili in orbita su voli commerciali. E secondo quanto dichiarato dalla FAA (Federal Aviation Administration), probabilmente saranno tra gli ultimi astronauti commerciali a poter vantare delle “astronaut wings”.

Il boom del turismo spaziale

Nell’ultimo anno sono stati 15 i turisti spaziali ad essere insigniti del distintivo da astronauta da parte della FAA. Per rendere l’idea dell’epocale cambio di passo, basti pensare che nei 15 anni precedenti soltanto 7 persone hanno viaggiato nello spazio su mezzi autorizzati dalla FAA (in tutti questi calcoli, i russi non contano).

La nuova epoca del turismo spaziale ha battuto diversi record, inviando nello spazio tra le altre cose la persona più giovane e quella più anziana ad aver mai viaggiato oltre i confini della Terra, rispettivamente Hayley Arceneaux, sulla missione Inspiration4 di SpaceX, e William Shatner – il capitano Kirk di Star Trek che a novant’anni ha volato sul NS-18 di Blue Origin.

Proprio ieri un volo commerciale di Blue Origin ha battuto un altro record, quello del numero di civili in orbita, facendo viaggiare sul New Shepard ben 6 persone, tra cui la figlia del primo astronauta USA a viaggiare nello spazio, a cui è dedicato il razzo di Jeff Bezos, Laura Shepard Churchley.

Si discute da tempo sulla liceità di chiamare “astronauti” i turisti spaziali: in effetti, il badge da astronauta commerciale, nato per incoraggiare le missioni private nello spazio ormai quasi vent’anni fa, probabilmente non prevedeva i saltelli suborbitali di 4 minuti venduti da Bezos e Branson tra le evoluzioni commerciali dell’esplorazione spaziale.

E così il capitano Kirk, ma anche Sir Richard Branson e Jeff Bezos hanno oggi le proprie ali d’astronauta, ma saranno tra gli ultimi astronauti commerciali a poter vantare l’importante riconoscimento.

Le ali d’astronauta

Le cosiddette “ali d’astronauta” sono lo speciale badge conferito dalla FAA agli astronauti commerciali, ovvero civili, che a differenza dei veri e propri astronauti della NASA non lavorano per le forze armate statunitensi. La categoria degli “astronauti commerciali” fu creata nel 2004 con lo scopo di incoraggiare le missioni private in orbita e nello spazio, e sembra aver servito il suo scopo – anche oltre le aspettative.

Ma quando lo scorso 20 Luglio Jeff Bezos passò qualche minuto in suborbita con tre sodali “in vacanza”, la FAA si trovò a dover aggiungere un particolare requisito per accedere all’astronaut wings, ovvero quello di aver “dimostrato durante il volo attività essenziali alla sicurezza pubblica, o di aver contribuito alla sicurezza dei voli umani nello spazio”.

Il sospetto che un viaggetto in prima classe non fosse proprio identico ad una missione nello spazio, insomma, era già vivo. E non è passato molto tempo prima che la FAA decidesse, con una nota di un paio di giorni fa, di revocare il famoso programma che conferiva il distintivo da astronauta ai turisti spaziali.

Come si legge in una dichiarazione rilasciata da Wayne Monteith, amministratore della FAA, “il programma delle ali d’astronauta ha servito il suo scopo originario di portare maggiore attenzione a queste eccitanti missioni. Ora è tempo di offrire un riconoscimento ad un più folto gruppo di avventurieri dello spazio”.

Visto che il numero dei turisti spaziali è destinato ad aumentare a dismisura nei prossimi anni, la FAA ha deciso che a partire dal 2022 tutti i futuri astronauti commerciali non riceveranno più un distintivo, ma una semplice menzione in una lista sul sito web della FAA.