Ritrovata la "Nave fantasma del Pacifico", la USS Stewart affondata al largo della California
Ritrovata la USS Stewart, la cui storia è a dir poco incredibile: la nave fantasma del Pacifico ha oggi una nuova storia da raccontare
Dopo essere scomparso per quasi 80 anni, l’USS Stewart è stato rinvenuto da un team di investigatori subacquei. Gettata finalmente luce su questo frammento di storia della Marina degli Stati Uniti, che ha rinvenuto un suo cacciatorpediniere.
Si tratta ormai di un relitto, ovviamente, ma questa imbarcazione era un tempo ben nota e temuta, conosciuta come “La nave fantasma del Pacifico”. Il ritrovamento è avvenuto a largo della costa settentrionale della California, a poco più di mille metri sotto il livello dell’acqua.
Il ritrovamento dell’USS Stewart
Il relitto dell’USS Stewart è stato finalmente rinvenuto, scoprendo che giaceva sul fondo di uno spazio posto nei confini del Santuario Marino Nazionale di Cordell Bank. È stata necessaria un’imponente spedizione per riuscire a scoprirlo, con la collaborazione di differenti aziende ed enti: Ocean Infinity, SEARCH, la Fondazione Air/Sea Heritage, il Comando della Storia e dell’Eredità Navale e l’Ufficio dei Santuari Marini Nazionali della NOAA.
Per riuscire in quest’impresa sono stati impegnati anche dei droni subacquei autonomi, al fine di poter procedere a una scansione estesa del fondale marino. Ciò ha richiesto un totale di 24 ore e, una volta recuperati i dati, è stata fornita l’incredibile immagine della nave, che giace in posizione eretta sul fondale.
L’affondamento
La Stewart è stata commissionata e costruita tra 1919 e 1920. Non ha mai preso parte all’azione bellica durante la Prima Guerra Mondiale ma ha collaborato ampiamente durante la Seconda Guerra Mondiale. Nel 1941 era parte della Flotta Asiatica, incaricata di contrastare il Giappone Imperiale. Nel 1942 però il disastro, con l’imbarcazione danneggiata gravemente nel corso di un combattimento. Si ritrovò intrappolata in un bacino di carenaggio a Java e l’equipaggio dovette abbandonarla. Il tutto mentre le forze nipponiche si preparavano a prendere l’isola.
Se la storia fosse finita qui, ovviamente avremmo saputo esattamente dove tentare di recuperare l’imbarcazione. Quest’ultima venne sollevata e riparata, ma non solo. In seguito tornò in servizio ma dalla Marina Imperiale Giapponese. Divenne il Pattugliatore No. 102.
Al termine della guerra, la Stewart fu trovata galleggiante a Kure, in Giappone, e riportata negli Stati Uniti, precisamente a San Francisco. Si concretizzò quella che è stata definita una cerimonia finale emozionante, con sepoltura in mare nel 1946 in seguito ai colpi subiti dai razzi aerei, cannoni navali e mitragliatrici.
Conosciamo dunque ogni dettaglio della sua storia e ora è stato aggiunto anche l’ultimo tassello, quello mancante. Il presidente della Fondazione Air/Sea Heritage, Russ Matthews, ha infatti spiegato come mancasse il posizionamento preciso del relitto. Soprattutto era viva la voglia di scoprire le condizioni attuali di quest’imbarcazione che sembrava immortale.
Tutto sommato, il suo livello di conservazione è considerato eccezionale. Potrebbe essere di fatto il miglior esempio di cacciatorpediniere a quattro fumaioli della Marina USA conservato, di cui siamo a conoscenza.
Tutto questo interesse può sembrare eccessivo, ma questa nave rappresenta qualcosa di speciale per la marina americana. Si pensi che al tempo del ritorno in California la si chiamò RAMP 224, ovvero Recovered Allied Military Personnel. Si pensava a essa come a un compagno e non un semplice mezzo di trasporto.
Il progetto consente inoltre di studiare approfonditamente un esempio ben conservato del design dei cacciatorpedinieri dei primi anni dello scorso secolo. La sua storia, inoltre, rende quest’imbarcazione un simbolo potentissimo della complessità della Guerra del Pacifico.