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Varato il piano nazionale cybersecurity

Visti i recenti problemi di cybersecurity,l'Italia ha approvato un Piano nazionale per la protezione cibernetica che mette a disposizione 150 milioni di euro

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Varato il piano nazionale cybersecurity Fonte foto: Shutterstock

Un’azione necessaria. Visti i tempi e viste le continue notizie relative ad attacchi e violazioni informatica. Per questo motivo l’Italia ha varato il nuovo Piano nazionale per la protezione cibernetica e la sicurezza informatica, sulla scia del decreto dello scorso febbraio del presidente del Consiglio Paolo Gentiloni.

Il documento è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale e si pone come obiettivo lo sviluppo di undici indirizzi operativi necessari soprattutto nei campi di incident prevention, response e remediation, e il potenziamento delle capacità di intelligence, di polizia e di difesa civile e militare. Il documento è stato redatto grazie a un lavoro a più mani. Messo in atto da diversi componenti. Nello specifico dal Comparto intelligence, da ministeri degli Affari esteri, dell’Interno, della Difesa, della Giustizia, dell’Economia, dello Sviluppo economico, e poi dall’Agenzia per l’Italia digitale (AgID) e dall’Ufficio del Consigliere militare di Palazzo Chigi.

Gli obiettivi del documento

Un lavoro che ha richiesto un forte interesse da parte di varie istituzioni e sul quale il governo ha messo parecchia attenzione. L’obiettivo principale è la prevenzione della sicurezza nazionale grazie alla rilevanza delle infrastrutture strategiche. Non va dimenticato poi l’obiettivo di far sviluppare il settore tecnologico nostrano creando una rete e un legame tra le istituzioni e le imprese che si occupano di sicurezza informatica. Ovviamente il governo spera che azioni come questa portino a una maggiore formazione e consapevolezza, anche in ambito sociale, sul tema legato alla cybersecurity. Nel documento si legge anche una linea guida, una “road map”, delle azioni da eseguire con assoluta necessità per incrementare la sicurezza informatica del Paese.

Le azioni intraprese

Tra queste necessità c’era anche quella di trovare una figura con un ruolo attivo e centrale nell’architettura nazionale di sicurezza cibernetica. Questa figura è stata trovata nel prefetto Alessandro Pansa, nonché direttore generale del Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza. Questo permetterà al nostro Paese di avere anche una centrale operativa aperta 24 ore su 24 per ricevere gli avvisi di attacchi hacker e per stabilirne nell’immediato gravità e dimensioni. Tra le novità più interessanti anche i finanziamenti alle università e alle startup che formeranno delle figure specifiche o che realizzeranno delle soluzioni apposite per la sicurezza informatica, anche a livello aziendale. Ci sarà poi un Centro nazionale di crittografia, impegnato nella progettazione di cifrari, nella realizzazione di un algoritmo e di una blockchain nazionale. Infine, sono 150 i milioni finanziati per agevolare la messa in opera di questo documento contro le minacce cibernetiche.