Amazon-iRobot: accordo saltato, che succede ora
Dopo il no dell'Unione Europea non ci sono vie percorribili per finalizzare l'acquisizione di iRobot da parte di Amazon: tutto bloccato, si torna indietro
E’ stata una delle acquisizioni più discusse del 2022-23 ma, alla fine, non si farà: Amazon e la famosa azienda di produzione di robot per la pulizia della casa iRobot hanno deciso che non porteranno a termine l’acquisizione della seconda da parte della prima, annunciata ad agosto 2022.
A decretare lo stop all’acquisizione è stata l’Unione Europea, che ha sonoramente bocciato l’affare ritenendolo pericoloso per la concorrenza. Così le due aziende hanno deciso di cancellare ogni accordo precedente, con Amazon che paga al produttore dei robot Roomba 94 milioni di dollari come compensazione per il mancato affare.
Amazon-iRobot: strada bloccata in UE
Nella nota congiunta delle due aziende si legge chiaramente che “La proposta di acquisizione di iRobot da parte di Amazon non ha alcuna via percorribile verso l’approvazione normativa nell’Unione Europea, cosa che impedisce ad Amazon e iRobot di andare avanti insieme“.
Secondo le due società questa bocciatura danneggia i consumatori, la concorrenza e l’innovazione, ma la UE la pensa in maniera opposta. Secondo l’Unione Europea, che ha espresso i primi dubbi sull’affare già a febbraio 2023, per poi dare un parere ufficiale negativo a novembre 2023.
Parere secondo cui in un mercato dei robot aspirapolvere potrebbe essere danneggiato dall’acquisizione, perché Amazon potrebbe favorire sul suo stesso ecommerce le vendite dei modelli iRobot, penalizzando quelli di altri produttori. Secondo Amazon, invece, le sinergie tra le due aziende avrebbero potuto far scendere di molto i prezzi medi dei robot lava e aspira.
Un altro forte dubbio della UE è su come vengono trattati i dati sensibili raccolti dai robot durante le pulizie: questi robot quasi sempre creano delle mappe dettagliate delle case degli utenti e, in alcuni casi, scattano anche delle foto per riconoscere oggetti e ostacoli.
Se Amazon avesse a disposizione anche questi dati, secondo la UE, potrebbe trarne vantaggi rispetto ad altri ecommerce e persino modificare a suo favore i prodotti che vengono suggeriti agli utenti.
Che succede ora
A questo punto il piano di acquisizione di iRobot da parte di Amazon si ferma per sempre, sia in Europa che nel resto del mondo. Si tratta di un duro colpo per Amazon, che è già interessata dalle ripercussioni derivanti dall’entrata in vigore dei regolamenti europei DMA e DSA.
Tra l’altro, lo stop all’affare con iRobot è un fortissimo campanello d’allarme per Amazon che, da diversi anni, acquisisce aziende che producono device smart (ad esempio Blink, azienda che produce videocamere comprata nel 2017) e che, in futuro, potrebbe vedersi bloccare qualche altra acquisizione.
iRobot continuerà a produrre robot aspirapolvere con il suo marchio, esattamente come ha fatto fino ad oggi, ma non avrà alle spalle un marchio come Amazon e il suo enorme bilancio dal quale attingere fondi per la ricerca e lo sviluppo di nuove funzioni.