Prime Video potrebbe cambiare completamente: l'ipotesi che viene dagli USA
Negli Stati Uniti gira l'ipotesi di un nuovo abbonamento a Prime Video con pubblicità e a prezzo inferiore, e non è la prima volta che si sentono indiscrezioni di questo tipo
Secondo il Wall Street Journal Amazon Prime Video potrebbe cambiare profondamente nel giro di poco: il CEO Andy Jassy, infatti, starebbe decidendo se cedere o no alle lusinghe di una lunga schiera di investitori che non vedrebbero l’ora di comprare spazi pubblicitari all’interno dei contenuti Prime Video.
In altre parole, Amazon potrebbe lanciare un abbonamento Prime Video con pubblicità, esattamente come ha appena fatto Netflix.
La questione sarebbe ancora ai dettagli iniziali, ma secondo il prestigioso giornale americano Amazon starebbe già trattando con WarnerBros Discovery e con Paramount per inserire la pubblicità anche nei due rispettivi canali, che già oggi Prime Video veicola con un supplemento di costo dell’abbonamento a Prime Video.
Amazon TV?
Non è affatto la prima volta che l’ipotesi di un nuovo abbonamento a Prime Video “ad supported” circola sulla stampa internazionale.
A fine aprile il sito indiano Onlytech ha pubblicato (e poi rimosso) la notizia di un sondaggio condotto da Prime Video tra i suoi utenti del popoloso Paese asiatico. Questo sondaggio aveva come oggetto il nome di un nuovo abbonamento a Prime Video.
L’ipotesi che girò in quell’occasione era che Amazon volesse creare due piani: uno standard, più costoso e senza pubblicità, e l’altro con gli spot, più economico.
Tutti i possibili nomi di questo servizio citati nel sondaggio indiano non comprendevano al loro interno un riferimento diretto all’abbonamento Amazon Prime:
- Amazon TV
- Amazon+
- Amazon Stream
- Amazon Streaming
- Amazon Premiere
Sullo sfondo di questa ipotesi, come è facile intuire, ci sarebbe lo scorporo del servizio Prime Video dall’abbonamento Amazon Prime generale. In India, come in Italia, al momento Prime Video è inserito nell’abbonamento Amazon Prime.
L’ipotesi del WSJ
Ora arrivano nuovi indizi, questa volta direttamente dagli USA, riportati dal Wall Street Journal. Il giornale rispolvera l’ipotesi dei due piani di abbonamento, ma la adatta al mercato americano dove Amazon Prime costa molto di più e offre molto di più.
In USA oggi Prime Video può essere sottoscritto insieme all’abbonamento generale Amazon Prime, per 14,99 dollari al mese, oppure separatamente, a 8,99 dollari al mese.
Il prezzo dell’abbonamento senza pubblicità potrebbe salire, mentre quello attuale potrebbe diventare il prezzo dell’abbonamento con gli spot.
Questa mossa potrebbe aprire la strada allo scorporo di Prime Video da Amazon Prime anche su altri mercati, seguendo la strada già vista in USA: consegne veloci e streaming da una parte, solo streaming dall’altra (con o senza pubblicità).
La questione privacy
C’è, però, un enorme dubbio di fondo su una eventuale Amazon TV, dovuto alla grande differenza tra USA e UE nella normativa sulla privacy. Se in USA gli investitori farebbero la fila per comprare pubblicità su Prime Video, infatti, è perché Amazon ha dati di prima mano su cosa comprano gli utenti che vedono la TV.
Poiché gli spot delle piattaforme di streaming sono personalizzati per ogni utente che sta guardando lo schermo, Amazon sarebbe in grado di mostrare in USA la pubblicità di uno smartphone a chi compra spesso smartphone e quella di un libro a chi compra spesso libri, è abbonato ad Audible o ha un Kindle.
Con la normativa europea GDPR, però, incroci di dati così profondi non sono affatto scontati: Amazon, semplicemente, potrebbe non essere in grado di offrire dati così pregiati ai suoi investitori pubblicitari e, di conseguenza, i numeri del business cambierebbero completamente.