Se i fan scegliessero quali serie realizzare? L’idea di una piattaforma di streaming
Shibuya è una startup innovativa che permette al pubblico di scegliere e finanziare le serie tv che vuole vedere realizzate per lo streaming. I primi titoli sono già disponibili

Nell’industria dell’intrattenimento, le puntate pilota servono a testare nuove idee: si tratta di episodi singoli pensati per valutare il potenziale di una serie prima che venga prodotta per intero. Spesso, però, questi progetti non superano la selezione degli studi e non vedono mai la luce. Ma cosa succederebbe se a decidere non fossero i produttori, bensì il pubblico stesso? È questa l’idea alla base di Shibuya, una startup innovativa che permette ai fan di scegliere quali storie meritano di diventare serie complete, grazie a un sistema di streaming e crowdfunding integrato.
Cos’è e come funziona la piattaforma e stratup Shibuya
Shibuya è una piattaforma di streaming nata con l’obiettivo di rivoluzionare il modello tradizionale di produzione audiovisiva, mettendo il potere decisionale direttamente nelle mani del pubblico.
Fondata nel 2022 e sostenuta da importanti investitori come Andreessen Horowitz, Variant Fund, Thirty Five Ventures di Kevin Durant e 11:11 Media di Paris Hilton, la piattaforma combina crowdfunding e narrazione partecipativa.
Ogni cortometraggio proposto su Shibuya funge da episodio pilota: dopo la visione, gli spettatori possono votare a favore della realizzazione di nuovi episodi, sostenendo economicamente i progetti che desiderano vedere sviluppati come già accade con altre piattaforme di crowdfunding.
In questo modo, Shibuya consente agli utenti di diventare parte attiva nel percorso creativo e produttivo, saltando le decisioni imposte dagli studi tradizionali.
White Rabbit e i primi progetti realizzati da Shibuya
Il debutto della piattaforma di streaming è avvenuto con White Rabbit, un corto anime di fantascienza che racconta la storia di Mirai, una ragazza ignara della sua vera identità come intelligenza artificiale. L’episodio ha dimostrato il potenziale del modello di Shibuya, raccogliendo 1,2 milioni di dollari in soli 20 minuti grazie al supporto della community online.
A seguire, la piattaforma ha lanciato la sua prima Stagione Uno, una raccolta di cinque cortometraggi live-action e animati, tutti realizzati da creatori digitali emergenti. Tra questi c’è Ultrasound, una miniserie drammatica diretta da Julian Lamadrid e interpretata da Ximena Lamadrid, che segue le vicende di una band punk rock immersa in un’atmosfera carica di tensione. Ogni episodio è girato con una sola inquadratura continua, offrendo un’esperienza visiva intensa e coinvolgente.
Un tono completamente diverso lo troviamo in Spiritual 100, anime satirico firmato da Jordan Cooper con Archie Madekwe e Nesta Cooper. La serie mette in scena un surreale reality show in cui cento partecipanti competono per dimostrare chi tra loro è il più “spirituale”, ironizzando sul culto della performance anche nei contesti più intimi.
Diaboli, invece, è una serie animata dallo stile iperrealista ideata da Shaddy Safadi. Ambientata in un cupo Medioevo, racconta il viaggio di una madre alla disperata ricerca del figlio, mentre un demone si impossessa delle anime smarrite che infestano il suo villaggio.
Con toni più leggeri, Don’t Forget About Me di Elle Mills racconta l’incontro di due fratelli adolescenti con la versione adulta – ormai cinica – del loro personaggio televisivo preferito dell’infanzia. Un racconto toccante e nostalgico, che riflette sul passaggio alla maturità e sulla perdita dell’innocenza.
Chiude la selezione The Funny Thing About Losing Socks di Ben Christensen, ispirato a uno dei suoi sketch più virali su TikTok. In questo corto dai tratti fantascientifici, due amici viaggiano in una dimensione parallela per recuperare i calzini misteriosamente scomparsi in lavatrice, ma scoprono che solo uno potrà fare ritorno.