Anno nuovo, nuovo lampo di raggi gamma (e stavolta da record)
Il primo record del 2022 è stato osservato da un satellite della NASA e da un satellite italiano: osservato un lampo di raggi gamma molto potente
Nel 2022 ci aspettano grandi novità in campo scientifico, e soprattutto astronomico. Verranno fatte scoperte rivoluzionarie e sicuramente verranno infranti record.
Uno, in particolare, è già stato infranto: quando in Italia era sabato mattina sulla Terra è arrivato il lampo di raggio gamma più lungo e potente mai registrato.
Cosa sono i raggi gamma
Quando pensiamo ai raggi gamma, la prima cosa che ci viene in mentre è il dottor Bruce Banner che, investito appunto da raggi gamma, si trasforma in Hulk. Ma non è così semplice.
I raggi gamma sono radiazioni elettomagnetiche, simili alla luce, ai raggi UV e ai raggi X. La differenza è che hanno una lunghezza d’onda inferiore, e quindi una frequenza maggiore. Possono essere pensati come fotoni, quindi particelle di massa nulla e senza carica, che non vengono deviate da campi magnetici o elettrici.
L’emissione di raggi gamma può avere origini diverse: possono essere generati da nuclei atomici che decadono e irradiano energia. Oppure si parla di cattura elettronica, o di acceleratori di particelle.
Un lampo di raggi gamma è uno dei fenomeni più potenti dell’universo, se escludiamo il Big Bang – e dire che di esplosioni molto forti nello spazio ce ne sono. Di solito ce n’è uno al giorno e sono brevi, ma molto intensi: durano da qualche frazione di secondo ad alcune centinaia di secondi. Sono isotropi, cioè provengono da tutte le diverse direzioni del cielo.
Il lampo di raggi gamma da record
Il lampo da record a cui abbiamo assistito sabato mattina proveniva da un pezzettino di cielo compreso tra le costellazioni di Pegaso e Andromeda, e gli è stato dato il nome di Grb 220101A, per marcare il giorno esatto della scoperta.
Erano circa le 6.09 di sabato 1 gennaio. A circa 600 chilometri di altezza c’è stato un improvviso flusso di fotoni ad altissima energia – parliamo di numeri tra i 15 e i 350 elettronvolt. È durato molte decine di secondi: la firma inconfondibile di un lampo di raggi gamma.
Lo ha registrato il Burst Alert Telescope (Bat) del satellite Swift della NASA. E circa quindici secondi dopo il segnale è arrivato anche agli strumenti a bordo di altri due satelliti per le alte energie: il Large Area Telescope del satellite Fermi, sempre della NASA, e dai rivelatori di Agile, satellite tutto italiano.
Analizzando i primi dati raccolti, gli scienziati hanno scoperto non solo che Grb 220101A è uno dei primi lampi di raggi gamma dell’anno, ma anche che è uno dei più energetici e potenti di sempre. “È molto raro osservare eventi così lunghi ed energetici” spiega Alessandro Ursi, uno dei primi ricercatori ad aver lavorato su questo lampo da record.
Ed è stata anche un’Italia da record, perché come dicevamo tra i primi strumenti del mondo a intercettare e analizzare questo lampo di raggi gamma sono stati quelli a bordo del telescopio spaziale italiano Agile e quelli del telescopio dell’Osservatorio di Asiago, in provincia di Padova, di proprietà dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF). Agile, in particolare, è nato nel 2007 dalla collaborazione dell’INAF, dell’Agenzia Spaziale Italiana e dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, insieme a varie università. Non è la prima volta che osserva lampi di raggi gamma da record.