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App Lotteria degli Scontrini: a cosa servono e quanto sono sicure

Diversi sviluppatori italiani hanno realizzato app dedicate alla Lotteria degli Scontrini: ecco a cosa servono, se sono sicure e se vale la pena istallarle.

Come è già avvenuto nelle scorse settimane con il programma Cashback di Natale, che ha visto il proliferare di app assolutamente inutili e in alcuni casi addirittura a pagamento, anche per la Lotteria degli scontrini che partirà il primo gennaio 2021 (forse) stanno spuntando come i funghi parecchie app sia sul Play Store di Android che sull’App Store di iOS. Ma sono utili? E sono sicure?

La domanda è più che lecita, visto il precedente delle app per il Cashback che, nella migliore delle ipotesi, sono delle semplici calcolatrici che si limitano a calcolare il 10% della cifra dell’acquisto. Anche in questo caso, d’altronde, il funzionamento della Lotteria degli Scontrini è talmente semplice che non si capisce cosa possa offrire una app all’utente e, di conseguenza, per quale motivo l’utente debba installarla accettandone la privacy policy e concedendo all’app l’accesso ad alcune funzioni del proprio smartphone. Va detto, però, che a differenza di quanto successo con le app per il Cashback di Stato tra quelle per la Lotteria degli Scontrini non ce ne sono a pagamento e sono tutte gratuite.

Lotteria degli Scontrini: cosa fanno le app

Cercando sul Play Store “Lotteria degli Scontrini” le app strettamente legate alla riffa del Governo sono una decina. Facendo la stessa ricerca sull’App Store di Apple se ne trovano un paio. Tutte le app al momento disponibili sono gratis, sviluppate in Italia e sono ancora alle primissime versioni: sono infatti tutte spuntate sugli store a partire dai primi di dicembre.

Cosa fanno queste app? Quasi tutte permettono all’utente di collegarsi da dentro l’app al portale ufficiale della Lotteria degli Scontrini e generare i codici lotteria (se ne possono creare al massimo dieci). In alcuni casi è possibile generare il codice direttamente all’interno dell’app. I codici vengono poi salvati all’interno in una sorta di portafogli che può essere aperto al momento del bisogno. Cioè quando stiamo facendo un acquisto e dobbiamo mostrare il nostro codice all’esercente.

Alcune app permettono anche di verificare se abbiamo vinto una delle estrazioni, ma il funzionamento reale di questa feature non è ovviamente al momento verificabile perché la Lotteria non è ancora iniziata. Infine, ci sono alcune app che installano un widget che mostra direttamente sulla home dello smartphone i propri codici lotteria.

App Lotteria degli Scontrini: servono veramente?

Ancor prima di chiedersi se queste app sono sicure bisognerebbe chiedersi se sono utili. La risposta dipende dal singolo utente: avere a disposizione i codici su una app per qualcuno, particolarmente pigro, potrebbe essere un vantaggio. Per tutti gli altri è sufficiente fare una foto al codice e tenersela nella galleria dello smartphone.

I più smart, con ben poca fatica, potrebbero creare una cartella di foto dei codici (su Google Drive o qualunque altro servizio in cloud) e posizionarla sulla home dello smartphone.

Per quanto riguarda la verifica dei codici, invece, è difficile trovare una utilità a queste app: se abbiamo vinto, infatti, saremo comunque avvertiti dalla stessa piattaforma della Lotteria degli Scontrini tramite SMS, email o instant messaging e, successivamente, riceveremo una raccomandata AR o un messaggio di posta elettronica certificata.

E’ molto interessante guardare le recensioni di queste app, che si dividono tra le 5 stelle piene di entusiasmo e 1 stessa piena di disprezzo. Non mancano, in caso di recensione negativa, le accuse da parte di qualche sviluppatore nei confronti di chi ha messo una stella: “E’ una recensione falsa, hai messo 5 stelle ad una app concorrente“.

Non manca neanche chi, dopo aver messo 1 stella, accusa chi ne ha messe 5 di aver lasciato una recensione falsa.

App Lotteria degli Scontrini: sono sicure?

Come tutte le app, di qualsiasi tipo, bisogna sempre tenere in considerazione il fatto che, quando le usiamo, stiamo regalando i nostri dati a chi le ha sviluppate. E’ fondamentale, quindi, leggere bene la privacy policy dell’app e controllare quali autorizzazioni chiedono le app in fase di installazione.

La policy privacy cambia per ogni app, ma ne abbiamo trovata più di una copiata e incollata da policy standard, addirittura estere e senza alcun riferimento alla normativa italiana. In alcuni casi la policy non c’è neanche: se l’utente cerca di leggerla viene spedito sul sito Web dello sviluppatore.

In un caso, facendo click sulla privacy policy dell’app viene mostrata quella di un’altra app dedicata al calcolo del Reddito di Cittadinanza e, in ogni caso, anche questa è in inglese e non fa riferimento alla normativa italiana ma è creata addirittura tramite un “App Privacy Policy Generator“. In un caso nella pagina dell’app sul Play Store non c’è alcun accenno alla politica di gestione della privacy.

Per quanto riguarda le autorizzazioni richieste dall’app, invece, tutte richiedono quella di accedere alla rete (giustificata, per connettersi e generare i codici) e quella ad accedere alla memoria dello smartphone (giustificata, per salvare i codici, ma potenzialmente rischiosa perché l’app può leggere i nostri file).

Alcune app chiedono di accedere alle nostre foto e video e alcune chiedono persino l’autorizzazione a scattare foto e registrare video tramite la fotocamera dello smartphone. Entrambe le applicazioni sono assolutamente ingiustificabili, visti i fini e le funzioni delle app.

App Lotteria degli Scontrini: il nostro suggerimento

Partendo dal presupposto che, come vi abbiamo già spiegato, tutte queste app non fanno nulla di più di quanto l’utente potrebbe fare da solo in pochi click o pochi tap, la scelta di installarne una o di non farlo dipende semplicemente da quanto l’utente tiene alla propria privacy.

Chi vuole usare una di queste app, però, farebbe bene innanzitutto a scegliere quella con la privacy policy più esplicita, chiara e più “stretta“. E’ invece quasi un obbligo (e non solo con queste app, ma con tutte) concedere le autorizzazioni richieste solo mentre si usa l’app e non sempre, anche in background.