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Apple rischia una multa da 1,8 miliardi di euro

Continuano i problemi per Apple a causa del batterygate: Justin Gutmann e i suoi avvocati sono decisi ad andare avanti nella class action contro il colosso di Cupertino

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apple batteria scarica Fonte foto: karanik yimpat / Shutterstock.com

A quasi un anno dall’inizio dell’azione giudiziaria intentata da Justin Gutmann contro Apple, la multa che il colosso di Cupertino potrebbe essere costretto a pagare nel Regno Unito è più che raddoppiata arrivando all’incredibile cifra di 1,6 miliardi di sterline, cioè 1,8 miliardi di euro.

Batterygate: i motivi della class action

Per comprendere le cause del processo bisogna tornare indietro nel 2017 quando Apple è dovuta correre ai ripari rilasciando un aggiornamento di iOS per preservare la batteria degli iPhone più datati che, dopo alcuni precedenti update, smettevano improvvisamente di funzionare. La soluzione immaginata dall’azienda sfruttava la tecnica del throttling che, per non far surriscaldare i chip, agiva sull’hardware abbassando le prestazioni del device.

Così facendo, ovviamente, gli smartphone avrebbero consumato meno batteria ma, secondo molti, i fatti erano ben diversi e il colosso di Cupertino avrebbe rallentato i suoi iPhone per convincere gli utenti ad acquistare i nuovi modelli, più veloci.

Secondo Justin Gutmann, invece, il motivo di questo peggioramento nelle prestezioni era un altro ancora: i nuovi sistemi operativi iOS più recenti erano molto più energivori delle versioni precedenti e, di conseguenza, le piccole batterie dei vecchi iPhone duravano molto meno.

Qualunque fossero le motivazioni dietro questo gesto, Apple rilasciò l’aggiornamento senza avvertire gli utenti delle conseguenze e, soprattutto, senza dare loro la possibilità di scegliere se attivare o meno la funzione per “preservare la batteria” rallentando il telefono. Anche a causa di questa poca trasparenza, quindi, Apple si è ritrovata a fronteggiare una class action negli Stati Uniti e, adesso, ha a che fare con i consumatori del Regno Unito guidati da Gutmann.

A che punto è il processo contro Apple

Justin Gutmann è un ex ricercatore di mercato inglese, oggi in pensione, che da alcuni anni si dedica alla difesa dei diritti dei consumatori. Tra le sue battaglie più importanti c’è proprio quella contro Apple per la questione del batterygate che, logicamente, è stato un fenomeno globale e non solo americano.

Apple ha rimandato le accuse al mittente, etichettandole come “prive di fondamento“, negando sia che ci fossero difetti nelle batterie (ad eccezione di quelle installate su alcuni modelli di iPhone 6s, sostituite a suo tempo in maniera totalmente gratuita), sia che il problema fosse nel sistema operativo.

Secondo Apple, dunque, non ci sarebbe stato alcun problema con le batterie degli iPhone dal 2014 al 2017. Ma Gutmann ha ricordato che, nel 2020, Apple ha chiuso la class action in USA con un accordo che prevedeva un risarcimento da 25 dollari a testa per tutti i possessori di uno dei telefoni interessati dai problemi di batteria.

Alla luce di ciò Gutmann sostiene che Apple, almeno negli Stati Uniti, ha già ammesso che questi problemi esistevano e oggi, nel Regno Unito, non può affermare il contrario. Alla luce di tutto ciò Justin Gutmann ha depositato in Tribunale una richiesta di risarcimento per tutti i possessori degli iPhone che furono rallentati in UK. E si tratta di una richiesta di risarcimento enorme: 1,6 miliardi di sterline.

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