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SICUREZZA INFORMATICA

Aumentano le truffe legate ai call center. Cosa c'è dietro questo fenomeno?

Nel mondo il fenomeno dei call center truffa sta diventando un serio problema. L’allarme dell’ONU mostra una situazione critica che richiede interventi decisi

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I crimini e gli illeciti legati ai call center stanno vivendo un periodo di fortissima espansione in tutto il mondo e, secondo un recente rapporto dell’Ufficio delle Nazioni Unite contro la Droga e il Crimine (UNODC), queste nuove reti criminali si stanno diffondendo a vista d’occhio. Del resto, si tratta di un business estremamente redditizio con profitti che vanno dai 27 e 40 miliardi di dollari l’anno, con migliaia di persone che quotidianamente finiscono nella trappola dei malintenzionati con conseguenze disastrose per la privacy e il portafogli.

Chi c’è dietro i call center truffa

Bisogna dire, anzitutto, che molti operatori dei call center fraudolenti sono anch’essi delle vittime. Vengono, infatti, reclutati con offerte di lavoro ingannevoli e spesso costretti (anche con la forza) a partecipare a queste attività illegali. Nei casi più seri, si tratta di vero e proprio lavoro forzato, quanto di più simile a una tratta di esseri umani, diventata ormai un elemento molto comune di questo nuovo modello criminale.

Oltretutto, in molti casi i proventi di queste attività vengono reinvestiti per finanziare ulteriori illeciti, come il traffico di droga, il riciclaggio di denaro e il gioco d’azzardo online.

A dare man forte ai gruppi criminali ci pensano anche i moderni strumenti tecnologici come l’intelligenza artificiale e sofisticate tecniche di deepfake che riescono a rendere più credibili le truffe per trarre in inganno un numero sempre maggiore di persone. Oltretutto, grazie all’ubicazione della loro base operativa in paesi con “regolamentazioni più permissive”, diventa anche notevolmente più complesso per le Forze dell’Ordine sgominare queste attività che, ormai, stanno diventando delle vere e proprie multinazionali illegali.

Come interrompere le attività illegali?

Di recente, soprattutto in Italia, le attività dei call center sono diventate sempre più aggressive; dalla truffa del curriculum fino ad arrivare a quella del Ministero della Salute, senza dimenticare le finte accuse di pedopornografia.

A fronte di questo è chiaro che i raid locali, per quanto efficaci, non sono sufficienti a bloccare le organizzazioni più radicate. In certi casi, infatti, serve una cooperazione internazionale che, seguendo i flussi di denaro, può arrivare a sequestrare i beni delle organizzazioni criminali e a sgominare anche le reti più strutturare.

Oltre ai controlli delle autorità, però, servono normative più severe da applicare a livello globale così che anche i Paesi con leggi meno stringenti possano rendere più complessa la costruzione di una rete criminale e, magari, arginare il fenomeno sul nascere.

Infine, non bisogna dimenticare nemmeno una maggiore attenzione nei confronti dei truffati, con la creazione di sistemi di protezione avanzati e strumenti di tutela che possano mettere al sicuro i malcapitati e proteggere i loro dati personali e il loro denaro.