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Curiosity risolve il mistero dei carbonati su Marte, una svolta nella comprensione dell'atmosfera marziana

La presenza dei carbonati su Marte non era mai stata davvero certificata: recenti analisi su campioni di roccia rivelerebbero dove si "nascondevano".

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Una recente scoperta del rover Curiosity riaccende l’interesse scientifico sul Pianeta Rosso: sono stati individuati carbonati su Marte, risolvendo un mistero che durava da anni. Questo ritrovamento inatteso potrebbe far luce sull’antica atmosfera marziana. Gli scienziati ipotizzano ora che parte dell’anidride carbonica possa essere ancora intrappolata nel sottosuolo: sarebbe un passo avanti cruciale per comprendere l’evoluzione climatica di Marte.

Una nuova scoperta su Marte: è una svolta inaspettata che risolve un mistero

Un nuovo capitolo si aggiunge alla lunga esplorazione del Pianeta Rosso: il rover Curiosity della NASA ha individuato tracce significative di carbonati su Marte, riaccendendo le teorie sulla presenza di un’antica atmosfera ricca di anidride carbonica e, forse, di acqua liquida.

La scoperta rappresenta una svolta inaspettata per la comunità scientifica e potrebbe aiutare a risolvere un enigma che da anni appassiona ricercatori di tutto il mondo: che fine ha fatto l’atmosfera marziana?

Il mistero dei carbonati mancanti e l’evoluzione atmosferica

Per decenni, gli scienziati hanno ipotizzato che Marte, miliardi di anni fa, fosse molto diverso da come lo conosciamo oggi: un mondo più caldo, con un’atmosfera densa e stabile, e la presenza diffusa di acqua allo stato liquido.

In questo scenario, anidride carbonica e acqua avrebbero dovuto reagire con le rocce del suolo marziano formando minerali carbonatici. Eppure, le analisi condotte fino a oggi – sia tramite spettroscopia satellitare sia da parte di precedenti missioni su Marte – non avevano rivelato quantità significative di tali minerali, lasciando il mistero irrisolto.

La scoperta della siderite nel cratere Gale

A fare la differenza è stato Curiosity, che dal 2012 esplora la regione del cratere Gale, e in particolare il Monte Sharp. In tre diversi siti di perforazione, il rover ha raccolto campioni di roccia da una profondità di circa 4 centimetri, successivamente analizzati dallo strumento CheMin, che utilizza la diffrazione a raggi X per determinare la composizione mineralogica.

I risultati, pubblicati sulla rivista Science, rivelano la presenza di siderite, un minerale carbonatico ferroso, in strati geologici ricchi di solfati. Questa combinazione è particolarmente indicativa perché dimostra che i carbonati su Marte potrebbero essere nascosti da altri minerali, risultando così invisibili agli strumenti di osservazione orbitale.

Una nuova prospettiva sulla geologia marziana

Secondo gli scienziati coinvolti nello studio, tra cui Benjamin Tutolo dell’Università di Calgary e Thomas Bristow del NASA Ames Research Center, la scoperta offre una nuova chiave di lettura della storia geologica e atmosferica di Marte.

Il fatto che la siderite sia stata trovata sotto la superficie suggerisce che molte altre aree ricche di solfati potrebbero contenere carbonati nascosti. Ciò significa che una parte dell’anidride carbonica perduta, in realtà, potrebbe essere ancora lì, intrappolata nelle rocce, mentre il resto si sarebbe disperso nello Spazio nel corso di miliardi di anni.

Le implicazioni per le future missioni su Marte

La scoperta potrebbe orientare le prossime missioni della NASA e di altre agenzie spaziali verso l’analisi di regioni marziane simili, alla ricerca di ulteriori prove di carbonati nascosti. Conoscere la reale quantità di anidride carbonica immagazzinata nel sottosuolo è fondamentale per comprendere quanto l’atmosfera marziana sia cambiata e in che modo sia avvenuto il passaggio da un pianeta potenzialmente vivibile a uno inospitale.

Un passo avanti verso la comprensione di Marte

Questa nuova scoperta su Marte rappresenta un punto di svolta nella nostra comprensione della sua evoluzione climatica. Curiosity ha dimostrato, ancora una volta, che sotto la polvere rossa si celano risposte fondamentali per ricostruire la storia del Pianeta Rosso. Il mistero dei carbonati su Marte ora è svelato: la chiave si trovava sotto i nostri occhi – o meglio, sotto la superficie marziana.